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29 Settembre 2017 Lego: In Danimarca la prima casa fatta con i famosi mattoncini

Lego: In Danimarca la prima casa fatta con i famosi mattoncini

Lego: Costruita la prima casa in Danimarca con i famosi mattoncini, chi di voi non mai costruita una casa con i mattoncini?

 Da ieri, 28 settembre, in Danimarca, c’è la casa dei mattoncini che servono a fare le case. Ok, basta con i giochi di parole, anche se i pezzi del Lego un po’ di inquietudini le han sempre create a noi mediterranei con i loro colori e le loro forme così nitidi e perfetti, così nordici.

dove i mattoncini sono nati e dove da tempo già esiste la visitatissima Legoland. Un doppione? “No” spiega Jesper Vilstrup, general manager della nuova house. “Qui vogliamo ospitare la vera essenza del concept LEGO (tutto maiuscolo ndr.). Questo è un posto speciale dove i fan di LEGO, le famiglie e i visitatori grandi e piccini potranno immergersi completamente nell’universo dei mattoncini e vivere l’esperienza del gioco. Un gioco creativo che promuove l’innovazione e stimola la creatività”.

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29 Settembre 2017 Il brano “29 settembre” di Lucio Battisti compie 50 anni.

Il brano “29 settembre” di Lucio Battisti compie 50 anni.

Questo brano è considerato il primo brano italiano di rock psichedelico, anticipando di tre mesi persino Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, considerato il capolavoro mondiale di quel genere.

Tra gli aspetti maggiormente innovativi di questo brano, la presenza di un vero speaker radiofonico della RAI ingaggiato per l’occasione, che annuncia un giornale radio con la data del giorno in cui è ambientata la canzone e quella del giorno successivo. Ascoltando attentamente il testo, si evince che la canzone è ambientata in realtà il 30 settembre e fa riferimento al giorno precedente, il 29 appunto, come un flashback. Ciò è palese proprio nella versione dell’Equipe 84, in cui si può ascoltare lo speaker del giornale radio dire, poco dopo l’inizio: “Ieri, 29 settembre …” e poi nella terza strofa: “Oggi, 30 settembre …”. Inoltre, sempre nella terza strofa c’è il verso: “Ricordo solo che ieri (riferito al giorno 29) non eri con me”.

Il testo racconta la storia di un tradimento; il titolo, pur essendo riportato nella copertina con il numero 29, alla Siae risulta essere depositato scritto a lettere come Ventinove settembre, ed appare come cofirmatario il maestro Renato Angiolini, il cui nome è assente sull’etichetta del disco.

Come ha raccontato Mogol, la data del 29 settembre era il giorno del compleanno della sua prima moglie Serenella.

Battisti reinterpretò questa canzone nel 1969, all’uscita del suo primo album, Lucio Battisti; la sua interpretazione è più tradizionale rispetto a quella dell’Equipe. Nella sua versione, la voce dello speaker è sostituita da un assolo di chitarra.

L’Equipe 84 incise anche una versione in inglese del brano, con il testo tradotto da Tommy Scott: intitolata 29th September venne pubblicata su 45 giri con sul retro la traduzione in inglese di Auschwitz dalla Major Minor in Inghilterra e dall’Imperial Records negli Stati Uniti.

Alle registrazioni, effettuate presso gli Studi Ricordi, partecipò anche l’Orchestra Sinfonica della Scala di Milano.

Nel 1967 la Ricordi aveva acquistato per i propri studi di registrazione (che in quegli anni si trovavano in Via dei Cinquecento a Milano) un registratore a otto piste: fu il primo in uno studio di registrazione italiano, e la prima canzone registrata completamente con queste nuove apparecchiature fu 29 settembre dell’Equipe 84, scritta da Mogol, Lucio Battisti e Renato Angiolini. Le manipolazioni di Vandelli sul master originale e svariate sovraincisioni rendono al brano un suono particolare e cristallino.

Il disco fu pubblicato nel marzo 1967 e raggiunse la prima posizione in classifica.

Il 45 giri vendette circa 550 000 copie.

L’anno successivo le due canzoni vennero inserite nell’album Stereoequipe.

https://www.youtube.com/watch?v=JvRMgISCE8c

29 Settembre 2017 I robot nelle aziende Giapponesi, a corto di manodopera.

I robot nelle aziende Giapponesi, a corto di manodopera.

’Henna Hotel di Nagasaki, il cui nome si traduce in «hotel strano», è una delle tante bizzarre attrazioni che i giapponesi danno in pasto ai turisti giunti sin qui alla ricerca di conferme dell’idea preconcetta che hanno di questo Paese. Ed ecco allora che lo staff dell’albergo è stato rimpiazzato da un’eclettica schiera di robot, tra i quali una signora umanoide che annuisce e regala sprazzi di realistiche espressioni.

Ora, per via del costante calo di manodopera, le aziende giapponesi hanno preso a reclutare personale mecca robotnico alla stessa maniera di quello strano hotel.

Infatti, contrariamente alla percezione comune, le aziende giapponesi sono poco automatizzate. La crescita dell’economia di questi ultimi mesi è dovuta non solo a un aumento del 5,3% annuo della domanda privata – le famiglie hanno acquistato più automobili e elettrodomestici – ma anche ad una spesa aziendale che è salita addirittura del 9,9%, in quanto le aziende hanno compensato la cronica mancanza di manovalanza investendo in più automazione.

Non solo, secondo un’indagine della Banca del Giappone, le società con capitale sociale dai 100 milioni a un miliardo di yen (da 750 mila a 7,5 milioni di euro) prevedono di aumentare gli investimenti nell’anno corrente del 17,5%, il livello più alto mai registrato.

Non è chiaro quanto di questo ammontare venga investito direttamente in automazione, ma le aziende che vendono questo tipo di attrezzature parlano di ordini in netta crescita. Anche i ricavi di molti produttori di robot giapponesi sono aumentati nei primi mesi dell’anno per la prima volta in diversi trimestri. Dopotutto siamo nel Paese che ha introdotto nell’immaginario collettivo l’idea stessa di robot. Era il 1963 quando sulle televisioni americane e giapponesi appariva Astro Boy, il primo dei tanti robot eroi la cui mission salvifica contrastava nettamente con l’immaginario fobico della science fiction occidentale di quegli anni.

Fu allora che l’Occidente cominciò ad assorbire una gran quantità di giocattoli robot dal Giappone che portò molti alla constatazione che fosse proprio la fiction giapponese e non gli incredibili sviluppi della robotica ad alimentare il consumo di gadget elettronici. Dunque anche la rappresentazione del futuro occidentale appariva contaminato da elementi nipponici, uno su tutti quel Blade Runner che trasfigurò una futuristica Los Angeles in una Tokyo contemporanea dove le automobili erano in grado di volare sopra strade ovviamente sempre sovraffollate. Ma quello che allora ispirava Hollywood era un Paese ben diverso da quello odierno, era il Giappone del boom di nascite e di esportazioni mentre l’automazione era più nell’immaginario che nella realtà. Oggi i tassi di natalità più bassi hanno generato un invecchiamento precoce della popolazione e una diminuzione della forza lavoro che hanno messo in serio pericolo la futura crescita economica del Paese.

Il modo in cui il Giappone affronterà i problemi causati da una popolazione che invecchia fornirà lezioni critiche anche per altre popolazioni limitrofe, tra cui la Cina e la Corea del Sud, che dovranno affrontare simili sfide nei prossimi anni.

Al momento tra le soluzioni contemplate non c’è quella di utilizzare l’immigrazione per compensare il declino. Basti considerare che l’anno scorso sono stati accolti appena 28 richiedenti asilo e 27 nel 2015. Questo rispetto a 10.000 richieste presentate nel 2016, in particolare da persone provenienti da Nepal, Turchia e Sri Lanka.

Non sorprende dunque se nella relazione annuale sulla politica estera pubblicata ogni anno dal ministero competente si legge già alla seconda pagina: «Il numero di persone che attraversano le frontiere è drammaticamente in crescita a causa della globalizzazione, questo fatto pone una grave minaccia per lo scoppio e la diffusione di malattie infettive».

Nessun cenno quindi alle risorse che potrebbero rappresentare i migranti, si parla solo di un loro potenziale pericolo.

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29 Settembre 2017 Biella: Sono incinto e mi sono auto-fecondato

Biella: Sono incinto e mi sono auto-fecondato

Biella: Sono incinto e mi sono auto-fecondato, è la storia di un uomo di 55 anni di Mongrando, in provincia di Biella, sostiene di essere in dolce attesa. Corrado R., ha raccontato a La Nuova Provincia di Biella di essere ermafrodita, una condizione per cui un individuo sviluppa sia i gameti maschili che quelli femminili. Ma gli esperti sono piuttosto scettici in merito alla presunta gravidanza, per ovvi motivi scientifici. “Fino a cinque anni fa – ha spiegato – conducevo una vita normalissima”. Poi “un fortissimo mal di pancia al seguito del quale sono stato ricoverato al Pronto soccorso. Dopo aver sostenuto diversi esami, dall’ecografia alla Tac, ho scoperto di essere un ermafrodita, ovvero di avere due apparati genitali distinti”. Corrado spiega che “in termini semplici, un ovulo impazzito ha prodotto un’auto-ovulazione dando il via allo stato di gravidanza”. Autofecondazione, dunque. L’uomo, che ha già tre figli fecondati ‘tradizionalmente’, sostiene di aver eseguito esami ed ecografie a conferma di quanto afferma. E dagli accertamenti è risultato essere al quarto mese di gestazione.

Ma a detta di numerosi esperti, quanto sostenuto dal 55enne biellese sarebbe impossibile. La Stampa ha intervistato Roberto Jura, ex primario di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale di Biella, che ha manifestato le proprie perplessità possibilità dell’autofecondazione. Il medico conosce il caso di Corrado R. che ha visitato più volte, ma non lo vede da 7-8 mesi perciò non può negare né confermare quanto affermato dall’uomo. Peraltro Jura evidenzia come “problemi endocrinologici e ormonali” potrebbero aver falsato i test clinici. “Da qui a dire che c’è un utero ed è gravido c’è differenza”. Solo una laparoscopia esplorativa potrebbe sfatare ogni dubbio. Ci sono casi di “mascolinizzazione nelle donne per disturbi alle ovaie o di femminilizzazione negli uomini”, spiega ancora l’esperto. Ma una gravidanza, nella remota ipotesi che sia fattibile, “sarebbe forse possibile solo fecondando un ovulo artificialmente fuori per impiantarlo in un uomo che abbia una femminilizzazione dei tessuti pelvici”.

Corrado però assicura che quanto afferma corrisponde al vero e si difende dalle accuse: “Vogliono farmi passare per un buffone – dice a La Nuova Provincia di Biella-. Da quando è uscita la notizia è in atto il tentativo di screditare tutto e tutti, compresi gli esiti degli esami e delle radiografie. Una vera vergogna, da denuncia”. Lo scorso agosto abbiamo parlato di una storia analoga: quella di Trystan Reese, 34 enne di Portland che ha partorito il suo primo figlio. A differenza dell’uomo incinto di Biella, però, Trystan è un transgender. Biologicamente è ancora una donna, avendo mantenuto l’apparato riproduttivo femminile. Per aver un bambino, ha smesso di prendere ormoni e dopo cinque mesi dall’inizio dei tentativi, lui e il compagno Biff hanno scoperto di essere in dolce attesa.“Sto bene nel mio corpo di uomo transgender. Sono un uomo con un utero e ho la possibilità di portare un bambino dentro di me”, ha dichiarato ad un mese dalla nascita di Leo.

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29 Settembre 2017 Germania, successo del vuoto a rendere.

Germania, successo del vuoto a rendere.

In Italia esisteva, fu introdotto negli anni ’60, poi, complice il boom economico e la cultura dell’usa e getta, abbiamo preferito metterlo gradualmente da parte fino a farlo scomparire completamente ad inizio anni ’90. In altre parti d’Europa, Germania su tutte, si è andati nella direzione opposta ed oggi il sistema del vuoto è un modello da cui noi stessi dovremmo prendere esempio.

Come funziona Quando si compra una bibita in bottiglia – di vetro, plastica o latta – oltre al prezzo d’acquisto, si paga una somma (il pfand appunto, letteralmente cauzione, pegno) che varia dagli 8 ai 25 cent e che viene restituita al momento della riconsegna del solo contenitore. Peraltro, dal 2006 ogni rivenditore di una determinata bevanda è costretto ad accettarne il vuoto, anche quando la bottiglia è stata acquistata altrove.

I vantaggi. Il vuoto a rendere, oltre ad avere un impatto positivo sull’ambiente, diminuendo la quantità di rifiuti da smaltire, è anche uno strumento che garantisce efficienza economica e responsabilizzazione sociale. Basandosi sul meccanismo della cauzione, fa sì che il costo “ambientale” della bottiglia ricada sul consumatore solo nel caso in cui quest’ultimo adotti un comportamento ecologicamente non virtuoso. Quando invece lo scopo della pfand è soddisfatto, cioè la bottiglia torna a chi l’ha prodotta, a pagare è proprio il produttore dell’imballaggio, secondo il principio comunitario “chi inquina paga” (e di responsabilità estesa ). Si tratta quindi di un incentivo ad assumere comportamenti per così dire eco-friendly. Ma non finisce qui. C’è anche un altro aspetto positivo: nelle grandi città, come Berlino, si è da tempo diffusa l’usanza di lasciare le bottiglie vuote per strada e in metro. E facile così vedere persone bisognose (i pfandsammler) che le raccolgono e collezionano per poi inserirle nell’appostito macchinario e ricavarci dei soldi.

29 Settembre 2017 Twitter raddoppia: la lunghezza dei messaggi passa da 140 a 280 caratteri, già partita la sperimentazione.

Twitter raddoppia: la lunghezza dei messaggi passa da 140 a 280 caratteri, già partita la sperimentazione.

Twitter va oltre gli “storici”  140 caratteri. Il social network ha annunciato che sta testando, con un gruppo di utenti internazionali, tweet di 280 caratteri, cioè il doppio del limite storico.

È un piccolo cambiamento, ma una grande mossa per noi – dice il fondatore e Ceo Jack Dorsey-. 140 caratteri era una scelta basata sul limite dei 160 caratteri degli sms. Siamo felici di come il nostro team abbia risolto un problema che a volte gli utenti hanno nel twittare. Al tempo stesso mantenendo brevità, velocità ed essenza del nostro servizio“. “Capiamo che molti di voi, avendo twittato per anni, hanno una specie di attaccamento emotivo ai 140 caratteri – spiega l’azienda sul blog – ma abbiamo provato questa novità e ne abbiamo visto le capacità“.

Twitter è stato creato nel marzo 2006 e si è caratterizzato proprio per la brevità dei tweet. Ha 328 milioni di utenti attivi nel mondo. L’ultima trimestrale ha registrato una contrazione di ricavi e pubblicità. Questa ultima mossa è un tentativo di monetizzare la rete di utenti.

In Italia, solo per fare un esempio, i circa 7 milioni di utenti attivi di Twitter  stanno sul microblog in media 1 ora al mese. Mentre su Facebook (che nel nostro paese conta 30 milioni di utenti attivi) ci stanno 14 ore al mese.

29 Settembre 2017 Sesso: Quante calorie si bruciano esattamente?

Sesso: Quante calorie si bruciano esattamente?

Il Sesso è un aspetto fondamentale e complesso del comportamento umano che riguarda da un lato gli atti finalizzati alla riproduzione ed alla ricerca del piacere, e da un altro anche gli aspetti sociali che si sono evoluti in relazione alle caratteristiche diverse dei generi maschile e femminile. Fin dall’antichità il sesso è sempre stata uno degli istinti dell’uomo e della donna, la storia della sessualità è essenzialmente la storia della presa di coscienza da parte dell’essere umano di questo aspetto della sua vita che poi con il tempo ha cambiato sempre la sua forma, fino ai giorni nostri , in cui la visione del Sesso tiene in considerazioni moltissimi aspetti scientifici e sociali che in passato non esistevano. Quindi è sempre stato un istinto fin dall’alba dei tempi.

Il cibo nella Storia è sempre stato un concetto di grande rilevanza. Attraverso il cibo l’uomo entra in connessione con il passato e il presente del Mondo perchè ogni civiltà viene letta anche con la cucina, dagli ingredienti alle influenze fino ad arrivare alle relazioni sociali. La storia del cibo è dunque, per eccellenza, è un istinto e anche storia culturale.

Lo studio della dieta ha prodotto lo sviluppo d’una scienza alimentare atta a migliorare lo stato fisico e mentale dell’individuo. In genere, gli uomini possono sopravvivere da due a otto settimane senza cibo, a seconda del grasso depositato nel corpo. Quindi una buona dieta porterà senz’altro grossi benefici per l’uomo.

Unire i due concetti di sesso e cibo per stilare una dieta è davvero un ottima idea per vivere sani e in salute.

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29 Settembre 2017 L’elenco delle 10 cose che gli uomini non notano mai nelle donne.

L’elenco delle 10 cose che gli uomini non notano mai nelle donne.

Gli uomini e le donne sono fatti in modo diverso e se il genere femminile riesce ad accorgersi subito anche del più piccolo cambiamento, la stessa cosa non accade ai maschi che, difficilmente, riescono a cogliere dei cambiamenti, anche significativi, nel genere femminile.

La  rivista Vanity Fair ha stilato l’elenco delle 10 cose che gli uomini non notano mai nelle donne. Ecco quali sono:

  1. Un paio di scarpe nuove
  2. Una borsa nuova
  3. Un nuovo taglio di capelli
  4. La manicure
  5. Il diverso colore del rossetto
  6. La lingerie
  7. Amore, ho perso 500 gr
  8. I vostri gusti
  9. La casa che splende dopo che avete trascorso l’intera giornata a fare le pulizie domestiche
  10. La vostra rivista preferita

 

29 Settembre 2017 Raf, auguri di buon compleanno.

Raf, auguri di buon compleanno.

Auguri di buon compleanno a Raf che oggi compie 58 anni.

Raf, pseudonimo di Raffaele Riefoli, (Margherita di Savoia, 29 settembre 1959), incide nel 1983 l’album “Self control”, che diventa il suo primo successo musicale: il suo primo disco, interamente in inglese, vede tra i singoli estratti “Change your mind”, “London Town” e “Hard”, ma è proprio la canzone “Self Control” a scalare le classifiche di vendita italiane, anche in virtù di una cover eseguita dalla statunitense Laura Branigan.

 Dopo avere scritto “Il principe”, canzone interpretata da Claudia Mori che viene scelta per il programma televisivo “Hit Parade” come sigla di chiusura, nel 1987 Raf è autore delle parole di “Si può dare di più”, la canzone che vince il “Festival di Sanremo” con Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi.

Proprio con Tozzi, in quello stesso anno, l’artista pugliese prende parte all'”Eurovision Song Contest” con il brano “Gente di mare”, che tra l’altro costituisce il suo esordio in lingua italiana. Mentre si fa conoscere in Europa con il nome di Raff, nel 1988 il cantante di “Self Control” partecipa al “Festival di Sanremo” con il pezzo “Inevitabile follia”; in seguito, dà alle stampe il disco “Svegliarsi un anno fa”, il cui singolo portante è “Il sapore di un bacio”, scritto da Gaetano Curreri (Stadio).

Nel 1989 Raf torna sul palco dell’Ariston con la canzone “Cosa resterà degli anni ’80”, contenuta nel disco “Cosa resterà”: di questo album fa parte anche “Ti pretendo”, brano che vince il “Festivalbar”.

Divenuto un fedelissimo di Sanremo, Raf vi torna anche nel 1991 con “Oggi un Dio non ho”, che anticipa l’uscita dell’album “Sogni… è tutto quello che c’è”, all’interno del quale sono presenti anche “Interminatamente”, “Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è” e il duetto con Eros Ramazzotti “Anche tu”.

Due anni più tardi Raf è protagonista di un altro duetto: collabora, infatti, con la debuttante Laura Pausini in “Mi rubi l’anima”. Nuovamente vincitore del “Festivalbar” con “Il battito animale”, che fa parte del disco “Cannibali”, ottiene un grande successo anche con “Due” e “Stai con me”, altri singoli estratti dall’album.

Nell’estate del 1995 Raf pubblica “Manifesto”, il cui singolo di apertura è “Sei la più bella del mondo”, al quale fanno seguito “Il suono c’è”, “Prima che sia giorno” e “Dentro ai tuoi occhi”. L’anno successivo, l’artista si sposa con Gabriella Labate e diventa padre di Bianca.

Dopo avere riarrangiato e reinterpretato sedici suoi brani per “Collezione temporanea”, la prima raccolta della sua carriera che contiene anche l’inedito “Un grande salto”, torna in sala di registrazione per “La prova”, disco dalle sonorità rock che non viene particolarmente apprezzato dal pubblico: i singoli estratti sono “Vita, storie e pensieri di un alieno”, “Little girl” e “La danza della pioggia”.

Raf si rifà alla grande, in ogni caso, sia perché nel 2000 diventa ancora padre, questa volta di Samuele, sia perché nel 2001 con il brano “Infinito” ottiene il terzo successo al “Festivalbar”, e che contribuisce alle ottime vendite di “Iperbole”, album che contiene anche i brani “Oasi”, “Nei silenzi” e “Via”. Il disco seguente si chiama “Ouch!”, e risale alla primavera del 2004: il singolo principale è “In tutti i miei giorni”.

Dopo avere scritto con Domenico Liggeri l’autobiografia “Cosa resterà”, pubblicata da Mondadori, Raf pubblica la sua seconda raccolta di successi, “Tutto Raf”, che include le bonus track “Amarse o no amarse” (“Amarsi o non amarsi” in versione spagnola) e “E penso a te”, cover del pezzo di Lucio Battisti. È il 2005, anno in cui Raf collabora con Edoardo Bennato per “Ogni favola è un gioco” (che vede alla chitarra Alex Britti) e al progetto Jetlag per la canzone “E’ necessario”.

Dopo avere duettato con Ron in “La pace”, contenuta nel disco “Ma quando dici amore?”, nel 2006 Raf abbandona la casa discografica CGD/Warner per passare alla Sony-BMG, con la quale in primavera pubblica “Passeggeri distratti”, disco che contiene il singolo “Dimentica”. Nel 2008 è la volta del disco “Metamorfosi”, con i singoli “Ossigeno”, “Non è mai un errore” e “Ballo”. L’anno successivo, Raf pubblica il suo primo Cd-Dvd, “Soundview”, accompagnato dall’inedito “Per tutto il tempo”, prima di entrare in sala di registrazione per incidere “Numeri”, album che esce nel maggio del 2011 e che viene anticipato dal brano “Un’emozione inaspettata.

Nel 2012 Raf partecipa a “Carpe diem”, album di Entics, duettando nel ritornello di “Cosa farei, cosa faresti”; l’anno successivo, invece, si esibisce con Max Pezzali in “Sei fantastica”, contenuta nel disco “Max 20” dell’ex frontman degli 883. Altra collaborazione di questo periodo è quella con Nathalie, per “Sogno d’estate.

 Il 14 dicembre del 2014 Carlo Conti annuncia, nel corso del programma di Raiuno “L’Arena”, che Raf sarà uno dei venti concorrenti della categoria Big a Sanremo 2015: sul palco dell’Ariston si esibirà con il brano “Come una favola”.