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11 Ottobre 2017 Trova l’amore chiamando un numero in bagno.

Trova l’amore chiamando un numero in bagno.

Non è sicuramente la tipica storia romantica ma, se il fine giustifica i mezzi, è una storia che merita di essere raccontata quella di un camionista inglese cinquantunenne, che è riuscito a trovare l’amore della sua vita chiamando un numero letto sul muro di un bagno pubblico.

L’uomo si chiama Mark Ellis e stava andando a bere una birra con amici quando, nella strada verso il pub, decide di usare un bagno pubblico. Sui muri i classici messaggi scritti a pennarello del tipo: “Se vuoi divertirti, chiama”.Incuriosito il camionista manda un messaggio ad uno dei numeri. Con sua grande sorpresa riceve una risposta e da lì ne nasce una conversazione. Tre giorni dopo Mark incontra Donna, la persona a cui appartiene il numero.
Solo tempo dopo l’uomo confessa alla ragazza come ha ottenuto il suo numero. Donna non ne sapeva nulla e ha rapidamente capito che il suo ex-fidanzato le aveva fatto uno scherzo. Eppure, proprio grazie al suo ex, è nato un grande amore. Oggi Mark e Donna si sono sposati e hanno due figli di 8 e 9 anni.

11 Ottobre 2017 Niente sesso, siamo smart (phone).

Niente sesso, siamo smart (phone).

Smartphone e tablet hanno davvero migliorato la nostra vita? Forse no, almeno non quella sotto le lenzuola.
Secondo un sondaggio recentemente condotto da broadbandchoices.co.uk, un comparatore di prezzi britannico, oggi si va a letto in media 90 minuti più tardi rispetto a 10 anni fa: a tenerci svegli sarebbero aggiornamenti di status, condivisioni di foto, tweet e altre irrinunciabili attività digitali. E, secondo i partecipanti al sondaggio, a risentirne maggiormente sarebbe proprio la vita sessuale.

Quei tweet che fan passare la voglia. Anche perchè non solo ci si corica più tardi, ma molto spesso (lo fa il 46% del campione) si va a letto in compagnia del proprio smartphone per leggere, navigare e chattare: un’abitudine pericolosa, in grado di spegnere la passione anche nelle coppie più affiatate. E non solo, in grado anche di provocare guai ben più gravi alla salute, come raccontato su Focus.
Nemmeno l’età sembra essere una discriminante: il 66% degli intervistati under 30 ha dichiarato di twittare o accedere a Facebbok dal letto.

Rimorchiare con il cell. Eppure lo smartphone sembra essere un ottimo strumento per fare nuove conoscenze. Forse anche troppo.
Uno studio, questo sì serio e scientifico, recentemente condotto dall’APHA (American Public Health Association) ha evidenziato come gli adolescenti americani che accedono abitualmente a Internet dallo smartphone, abbiano un maggior numero di partner sessuali occasionali conosciuti in rete rispetto a chi si collega solo dal PC. Questa maggior promiscuità si traduce in un maggior numero di rapporti di non protetti e, di conseguenza, in una più alta incidenza – circa una volta e mezza – delle malattie sessualmente trasmissibili.

11 Ottobre 2017 Niente sesso, siamo hi-tech.

Niente sesso, siamo hi-tech.

In futuro il sesso perderà le finalità riproduttive e i bambini nasceranno in provetta e dopo attenta selezione…è uno scenario credibile?

Il sesso: tempo venti o trent’anni non servirà più, almeno non per fare figli. A formulare la triste previsione è Hank Greely, esperto di genetica e neuroscienze all’Università di Stanford.

Secondo l’illustre accademico nel giro di qualche decennio le coppie si limiteranno a scegliere l’embrione da fare nascere tra quelli creati in provetta a partire dal loro DNA, estratto direttamente dalle cellule staminali.

La selezione, sostiene Greely, permetterà non solo di debellare malattie genetiche e malformazioni, ma progressivamente si estenderà a varie caratteristiche: il colore degli occhi, l’altezza, la tipologia di fisico e, perché no, le facoltà intellettuali.

Saremo quindi in grado di determinare a priori l’intelligenza del nascituro? Secondo Greely, in parte sì. Potrebbe cioè essere possibile prevedere che un determinato embrione avrà, per esempio, il 60% di possibilità di raggiungere una certa fascia di quoziente intellettivo.

TRA ETICA E FANTASCIENZA. Le implicazioni etiche di un simile scenario sono evidenti: il rischio è quello di creare una società analoga a quella immaginata da Aldous Huxley negli anni ‘30 del secolo scorso, nel romanzo Il mondo nuovo. Nel futuro distopico raccontato da Huxley i bambini sono “prodotti artificiali”, con intelligenza e caratteristiche fisiche definite in base al lavoro a cui sono predestinati.Il nostro futuro non sarà così drammatico, ma l’editing del DNA attraverso tecniche come la CRISPR e la selezione degli embrioni sono realtà già oggi. Si tratta solo di perfezionare le metodologie, inizialmente per permettere di avere figli alle coppie che non possono concepire.

11 Ottobre 2017 Costumi da samurai per cani e gatti: la nuova moda.

Costumi da samurai per cani e gatti: la nuova moda.

E’ dal Giappone che, di tanto in tanto, arrivano le notizie più assurde e curiose. L’ultima riguarda un’azienda di nome Samurai Age, la quale ha lanciato una linea di costumi da samurai per cani e gatti.

L’azienda ha creato la linea, ampliando la propria offerta, dopo aver operato per anni nella realizzazione di costumi da samurai umani. Questi nuovi prodotti per gli amici a 4 zampevengono realizzati su misura e stanno avendo un notevole successo, con migliaia di richieste.I costumi riprendono quelli indossati da famosi samurai della storia giapponese, come Sanada Yukimura e possono essere accompagnati anche da un casco, meno richiesto dato che è spesso mal sopportato dall’animale.
In molti mettono in dubbio il benessere di cani e gatti con il loro vestito da samurai. Il dibattito riprende ovviamente quello già vivo sul tema dei vestitini per cani e gatti che spesso hanno una funzione puramente estetica e per niente pratica per l’animale. E voi cosa ne pensate?

11 Ottobre 2017 Ottobre 2007: il brano “Non siamo soli” del duo Ramazzotti & Ricky Martin #1 delle hitchart.

Ottobre 2007: il brano “Non siamo soli” del duo Ramazzotti & Ricky Martin #1 delle hitchart.

Non siamo soli è un singolo di Eros Ramazzotti in duetto con il cantante portoricano Ricky Martin.

La canzone è il primo singolo estratto dal greatest hits di Eros Ramazzotti.

Per la prima e unica volta nella sua carriera Ricky Martin ha cantato in lingua italiana.

Del brano esiste anche la versione in lingua spagnola, No estamos solos, dedicata esclusivamente al mercato spagnolo.

Il video di Non siamo soli è stato girato dal regista Wayne Isham, e le riprese sono state fatte a Miami Beach, Florida nell’agosto 2007.

Il brano ha debuttato nella classifica dei singoli più venduti in Italia direttamente al primo posto[4] ed ha ottenuto ottimi risultati anche in Grecia, Spagna, Svizzera e Ungheria.

Classifica del 11/10/2007

1 Non siamo soli Eros Ramazzotti & Ricky Martin
2 La compagnia Vasco Rossi
3 1973 James Blunt
4 Do it well Jennifer Lopez
5 Domo mia Tazenda & Eros Ramazzotti
6 Shut up and drive Rihanna
7 Monsoon Tokio Hotel
8 Damela sì Anamor
9 Love today Mika
10 Beautiful girls Sean Kingston
11 Ottobre 2017 Le donne sono più generose degli uomini: ora, uno studio lo conferma!

Le donne sono più generose degli uomini: ora, uno studio lo conferma!

Niente più scuse, sono le donne le vere generose… Il loro cervello lo dimostra.

Le donne provano più soddisfazione degli uomini nell’essere generose e nel condividere. La ricerca che porta a questa conclusione è stata fatta dall’Università di Zurigo, che ha notato come il cervello femminile si attivi maggiormente nelle aree predisposte alla gratificazione, nel momento in cui la donna regali qualcosa o faccia qualcosa per gli altri.

L’uomo ha più piacere nel tenere le cose per se stesso, al contrario. Inoltre, si dimostra più competitivo e incline all’individualismo, ma la sorpresa è che tali comportamenti possono non essere innati, ma derivanti dall’educazione culturale con cui si cresce. Esistono anche veri e propri farmaci in grado di inibire tale gratificazioni, che restano comunque indotte sin dai primi anni di vita.

11 Ottobre 2017 La carne rossa fa male alla salute? Ecco i rischi per chi ne fa abuso

La carne rossa fa male alla salute? Ecco i rischi per chi ne fa abuso

E’ una domanda sempre più ricorrente: la carne rossa fa male alla salute? Proviamo a fare un po’ di chiarezza attraverso le indicazioni dell’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. La risposta dell’associazione a questa domanda è “dipende”. A far male è “un consumo eccessivo di carni rosse, soprattutto di carni rosse lavorate(salumi, insaccati e carne in scatola), che aumenta il rischio di sviluppare alcuni tumori”. L’aumento del rischio è però “proporzionale alla quantità e frequenza dei consumi, per cui gli esperti ritengono che un consumo modesto di carne rossa (una o due volte a settimana al massimo) sia accettabile anche per l’apporto di nutrienti preziosi (soprattutto vitamina B12 e ferro), mentre le carni rosse lavorate andrebbero consumate solo saltuariamente”.

Il sito spiega che le proteine animali sono costituite dalle stesse molecole chimiche di quelle vegetali, gli amminoacidi. A far male, nel caso di consumo eccessivo, è il modo in cui interagiscono con l’organismo: ad esempio la conservazione, nel caso delle carni lavorate, o le modalità di cottura, che modificano le molecole presenti rendendole potenzialmente dannose per la salute. Le alte temperature “sterilizzano” la carne diminuendo il pericolo di contaminazioni da microorganismi e causano cambiamenti nella struttura chimica delle proteine aumentandone la digeribilità e il potenziale nutritivo. “Tuttavia nel processo si formano anche sostanze, come le ammine eterocicliche, potenzialmente tossiche e cancerogene. Queste abbondano per esempio all’interno della classica “crosta bruciacchiata” della carne. È sempre meglio evitare una cottura eccessiva, rimuovere le parti nere e prediligere altre forme di cottura più sane come quella al vapore”.

Inoltre, i cibi di origine animale, oltre alle proteine, contengono anche altre sostanze, tra cui grassi saturi e il ferro del gruppo eme: in dosi eccessive queste sostanze stimolano l’aumento del colesterolo, i livelli di insulina nel sangue e l’infiammazione del tratto intestinale, aumentando il rischio di patologie come i tumori, in particolare quelli del colon-retto.

“Diversi studi indicano che il gruppo eme stimola, a livello dell’intestino, la produzione di alcune sostanze cancerogene e induce infiammazione delle pareti intestinali – prosegue il sito dell’Airc – Un’infiammazione prolungata nel tempo dovuta a massiccia ingestione di carne rossa aumenta le probabilità di sviluppare tumori al colon-retto, che nei Paesi industrializzati, dove il consumo di carni rosse è molto diffuso, è il terzo tumore più frequente e la terza causa di morte per malattie oncologiche”. Inoltre, le carni rosse possono essere lavorate mediante essiccazione, salatura o affumicatura, e conservate con additivi come nitrati, nitriti e idrocarburi policiclici aromatici.

Gli epidemiologi sono concordi sul fatto che le persone che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, corrono un rischio maggiore di sviluppare patologie come diabete, infarto, problemi cardiovascolari, obesità e cancro. “Tra i tumori – si legge ancora sul sito dell’Airc – il rischio aumenta soprattutto per quelli dell’apparato gastro-intestinale, come il cancro al colon-retto e allo stomaco, ma anche per alcuni tumori “ormone-dipendenti” come quello al seno, alla prostata e all’endometrio”.

“Il World Cancer Research Fund raccomanda di consumare non più di 300 grammi a settimana – si legge ancora sul sito dell’Airc – mentre suggerisce di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura per un totale di almeno 400 grammi al giorno. L’Harvard School of Medicine restringe il limite di consumo di carni rosse a porzioni non superiori a 80 grammi, al massimo due volte a settimana. Lo IARC ha concluso che il consumo al di sotto dei 500 grammi alla settimana non costituisce un pericolo per la salute”.

Moltissimi studi negli ultimi anni hanno inoltre messo in luce i benefici generali sulla salute di diete vegetariane, a patto che siano rigorosamente controllate per garantire un completo apporto nutrizionale, rispetto a stili di alimentazione ricchi di carne e cibi di origine animale. In merito, in un’intervista su La Stampa, l’oncologo Umberto Veronesi rispondeva in questo modo alla domanda “La carne è considerata necessaria alla salute di bambini e di anziani. È davvero così?”:  “No. Alcuni studi hanno osservato che i bambini che seguono una dieta vegetariana si ammalano meno già dall’asilo perché hanno difese immunitarie migliori. Oltre a vivere più sani, poi, i vegetariani vivono più a lungo. Frutta, verdura e cereali contengono tutti gli elementi necessari allo sviluppo del bambino e al mantenimento della salute nell’anziano. La regola da seguire è quella di ridurre al minimo il consumo di carne rossa e adottare il più possibile la dieta mediterranea: pesce, pasta, verdure, frutta, olio d’oliva. Io sono vegetariano per motivi etici, perché amo gli animali e rispetto i loro diritti e perché la carne è un cibo non sostenibile per il pianeta”.

11 Ottobre 2017 Scuola: iPad per tutti? c’è un istituto dove è realtà

Scuola: iPad per tutti? c’è un istituto dove è realtà

In classe? Si studia con l’Ipad. Non accade in una scuola finlandese ma all’Itis Majorana di Brindisi dove i libri di carta sono finiti in soffitta da almeno due anni.

Tutto è cominciato con Book in Progress, il progetto nato nel 2009 con il quale circa 800 insegnanti hanno iniziato a scrivere da soli i loro libri di testo in formato digitale e cartaceo.  Così facendo si è creata una rete di scuole, con capofila appunto l’Istituto Majorana, che ha iniziato ad adottarli facendo risparmiare parecchio a famiglie e studenti. I libri al Majorana di Brindisi non costano praticamente niente: se nel 2014, una famiglia italiana aveva speso mediamente intorno ai 485 euro per l’acquisto dei libri di testo (dati Federconsumatori), nella scuola pugliese la spesa da allora, non ha oltrepassato i 50 euro a studente, studiando direttamente sull’ipad.

11 Ottobre 2017 Una banana al giorno, toglie il medico di torno!

Una banana al giorno, toglie il medico di torno!

Banana: Non sono più le mele, a quanto pare. Chi lo dice? Sempre lei, la scienza!

Per prevenire ictus e infarti, bisogna mangiare una banana al giorno! A dirlo sono alcuni ricercatori dell’Università dell’Alabama che hanno studiato e analizzato le proprietà del frutto, sfruttando il suo utilizzo sui topi a rischio di malattie cardiache.

Questa sua importante capacità deriverebbe dal potassio, che come minerale è in grado di allontanare l’ostruzione arteriosa. Durante gli esperimenti, i ricercatori hanno notato che i topi alimentati con cibi ricchi di potassio hanno ridotto notevolmente il loro rischio di ostruzione arteriosa, a differenza degli altri. Certamente vale la regola che non è consigliabile assumere banane in quantità esagerate: una al giorno potrebbe essere la media utile.

Dopo le mele, quindi, è tempo del frutto giallo: e se non vi piace mangiarlo “al naturale”, potete sempre gustarlo con frullati, dolci o macedonie!