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30 Novembre 2017 Billy Idol, buon compleanno

Billy Idol, buon compleanno

Auguri a Billy Idol che oggi compie 62 anni

Billy Idol, nato il 30 Novembre del 1955, ex Generation-X è amato dal grande pubblico per le sue canzoni da soliste uscite all’inizio degli anni ’80.
Sue sono “Eyes Without A Face”, “Rebel Yell”, “White Wedding”, “Cradle Of Love” e tante altre, anche la cover di “Many Many” che portò al No.1 della USA Singles Chart.

30 Novembre 2017 Sport Flash, intervista al mister del Misterbianco Di Maria (audio)

Sport Flash, intervista al mister del Misterbianco Di Maria (audio)

Il Misterbianco vince la sfida contro lo Sporting Eubea e si consolida a ridosso del Santa Croce -1 e a -7 dal Marina di Ragusa come cambiano in prospettiva i progetti di una squadra come la sua che ha stentato un po’ ad ingranare ma che adesso puo’ dire la sua in un campionato e anche in Coppa Italia oggi di scena a Giardini Naxos dopo la vittoria dell’andata.

Intervista per Sport Flash di Salvo Saladdino al mister Di Maria

Puntata di Sport Flash del 30/11/2017

30 Novembre 2017 Il 30 novembre 1979 usciva “The Wall” l’undicesimo album dei Pink Floyd

Il 30 novembre 1979 usciva “The Wall” l’undicesimo album dei Pink Floyd

The Wall è l’undicesimo album in studio del gruppo musicale britannico Pink Floyd, pubblicato nel 1979 dalla Harvest/EMI in Europa(e, successivamente in Giappone) e dalla Columbia/Sony nel resto del mondo.

Si tratta di un’opera rock incentrata sulla storia di un personaggio fittizio: una rockstar di nome Pink che, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un “muro” mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. I disagi, soprattutto infantili, che portano Pink a questa scelta drammatica sono la morte del padre verso la fine della seconda guerra mondiale, la madre iperprotettiva, gli insegnanti scolastici eccessivamente autoritari ed avvezzi alle punizioni corporali e i tradimenti della moglie.

L’album segnò anche la rovina della formazione classica dei Pink Floyd. Infatti il tastierista Richard Wright partecipò tardivamente alla registrazione dell’album (si era trasferito in Grecia con la sua nuova moglie); per questo motivo (come spiegato da Mason nel suo libro) Waters litigò con il tastierista e lo licenziò: durante il tour di promozione Wright partecipò solo come turnista.

Il successo dell’album fu enorme: fu l’album più venduto negli Stati Uniti d’America nel 1980, divenendo uno degli album doppi più venduti nella storia. Si è inoltre posizionato all’87º posto nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone.

Tuttora rinomati gli effetti scenici usati nel tour che seguì, considerati da molti fan e critici innovativi per quel periodo. Gli stessi Pink Floyd, dopo aver pubblicato The Final Cut, non si esibirono più dal vivo fino all’abbandono di Roger Waters nel 1985. Essi non presero nemmeno in considerazione l’idea di un nuovo tour per promuovere l’album successivo, ritenendo infatti troppo difficoltoso competere con gli show precedenti di The Wall. Ciò è testimoniato da Nick Mason nel suo libro Inside Out – La prima autobiografia dei Pink Floyd. All’album seguì anche il film Pink Floyd The Wall.

30 Novembre 2017 Da poligami a monogami a causa delle malattie veneree?

Da poligami a monogami a causa delle malattie veneree?

È un’ipotesi interessante, ma non priva di limiti: con l’avvento dell’agricoltura, la poligamia potrebbe aver favorito infezioni sessuali e infertilità, e sarebbe stata pertanto abbandonata.

Gonorrea e sifilide non evocano immediatamente scenari romantici, eppure potrebbero aver avuto un ruolo nella trasformazione dell’Homo sapiens in specie monogama. Lo afferma uno studio di Chris Bauch, dell’Università di Waterloo in Canada, e Richards McElreath, del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, Germania, appena pubblicato su Nature Communications.

 

LO ZAMPINO DEI BATTERI. Basandosi su una serie di modelli matematici, i ricercatori sostengono che il passaggio dalle abitudini poligame dei cacciatori raccoglitori, alla monogamia successiva allo sviluppo dell’agricoltura, potrebbe essere stato determinato proprio dalle malattie veneree. Gli autori hanno condotto circa 2000 simulazioni su società di diversa dimensione (dai 30 individui delle antiche comunità nomadi, ai 300 delle prime comunità agricole) considerando un arco di tempo di circa 30 mila anni.

30 Novembre 2017 Non riesci a svegliarti presto? Sei più intelligente degli altri

Non riesci a svegliarti presto? Sei più intelligente degli altri

Chi fa le ore piccole e non riesce a svegliarsi al mattino avrebbe un QI più alto e tanta immaginazione. Lo dice la scienza

La sveglia al mattino è tragica per tutti, ma c’è chi davvero non ce la fa a rinunciare a dormire ancora per quei fantomatici “5 minuti”.

Se appartenete a questa categoria di persone e arrivate a lavoro o a scuola sistematicamente in ritardo, la scienza vi offre una buona notizia: siete più intelligenti della media.

Una ricerca dell’Università di Madrid ha infatti svelato che chi va a dormire tardi la sera riesce a conciliare il buio e l’attività mentale. Questo è un segno evidente di un maggiore sviluppo delle capacità cognitive e quindi di intelligenza. Ma vediamo in dettaglio come si è svolta la ricerca.

Gli studiosi hanno diviso gli studenti volontari in due categorie. Quelli che andavano a dormire tardi e facevano fatica ad alzarsi presto al mattino, erano capaci di compiere dei ragionamenti più logici e articolati.

Anche il dipartimento di psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha condotto una ricerca analoga, scoprendo che le persone che fanno le orepiccole sono dotate di una grande immaginazione e creatività.

Questa tesi sarebbe avvalorata anche da una ricerca condotta da Satoshi Kanazawa, della London School of Economics and Political Science di Londra.

Nel suo studio è emerso che vi è una forte relazione tra il quoziente intellettivo e le abitudini notturne.

Le persone che vanno a dormire più tardi avrebbero infatti un QI più alto delle altre.

I test condotti da Kanazawa hanno preso in esame un gruppo di 1200 studenti, rivelando che le persone più brillanti farebbero fatica ad addormentarsi a causa del loro maggiore grado evolutivo.

In pratica, chi pensa di più rimanda continuamente l’ora della nanna, per poi bestemmiare al mattino.

Ma è tutto normale: avendo un cervello agile e una fervida immaginazione, siamo sicuri che non sia difficile per loro trovare scuse infallibili per guadagnarsi una più lunga permanenza sul cuscino.

30 Novembre 2017 La Nail Art con insetti morti è la moda del momento

La Nail Art con insetti morti è la moda del momento

Dall’Australia arriva un nuovo modo di decorare le unghie. Che ne pensate? Vi sembrano inquietanti o vorreste anche voi delle mani come queste?

30 Novembre 2017 Musica per gatti: esiste davvero ed è studiata per rilassare i nostri mici

Musica per gatti: esiste davvero ed è studiata per rilassare i nostri mici

L’obiettivo finale è quello di applicare le teorie di musicoterapia agli animali maltrattati e abbandonati

Anche gli animali apprezzano la musica? Sì? No? Secondo il compositore e violoncellista David Teie sì. Ma solo la musica composta appositamente per loro e per questo ha creato un progetto su Kickstarter con un obiettivo di raccolta fondi di 20.000 dollari. I “gattari”, si sa, sono tanti, e Teie ha già raccolto dieci volte la somma che si era prefissato!

Data la grossa somma raccolta, il compositore ha deciso ora di dedicarsi alla musicoterapia per animali maltrattati e abbandonati. Per ora si è concentrato sui gatti, che sono molto diffusi nelle nostre case, ma prevede di estendere lo studio ad altre specie. La musica composta per i nostri amici a quattro zampe gira alla stessa frequenza delle loro fusa e contiene suoni della natura, rumore di croccantini e, ovviamente, le fusa di una mamma gatta.

Ma ai mici la musica per gatti di David Teie piace davvero? Alcuni studi comportamentali pubblicati sull’Applied Animal Behaviour Science hanno hanno dimostrato che sono graditi dal 77% dei mici in ascolto. E come dargli torto? Per chi volesse saperne di più, ecco un video del compositore David Teie in cui spiega le sue teorie e i suoi progressi nel campo.

29 Novembre 2017 George Harrison, 16 anni senza l’ex Beatles

George Harrison, 16 anni senza l’ex Beatles

Sono passati 16 anni da quel 29 novembre, il giorno in cui arrivò la notizia della scomparsa di George Harrison uno dei favolosi e geniali Beatles.
Morì nella casa di un amico a Los Angeles dopo aver lottato contro una brutta malattia, per suo volere il corpo venne cremato e poi sparso nel Gange.
Tra le canzoni che scrisse nel periodo legato ai FAB4, anche questa meraviglia che vi faccio riascoltare nella versione fatta al “Princess Trust” del 1997, al suo fianco Ringo Starr, Eric Clapton, Elton John, Jeff Lynne, Phil Collins e Mark King.

George Harrison (Liverpool, 25 febbraio 1943 – Los Angeles, 29 novembre 2001) è stato un cantautore, polistrumentista, compositore, attore, produttore cinematografico e discografico britannico.

Dal 1960 al 1970 è stato il chitarrista solista e cantante del complesso musicale dei Beatles; dopo lo scioglimento del gruppo (il cui ultimo atto coincise, nel gennaio 1970, con la seduta di studio della canzone scritta da Harrison I Me Mine) ha intrapreso la carriera individuale, sia come musicista che come produttore musicale e cinematografico. Fu anche un fondatore e membro del gruppo dei Traveling Wilburys.

Durante gli anni trascorsi con i Beatles realizzò venticinque canzoni. Tutti gli album del gruppo da With the Beatles contenevano generalmente due o più brani di sua composizione; molto celebri sono i suoi brani composti negli ultimi anni del gruppo; While My Guitar Gently Weeps, Something e Here Comes the Sun. Dopo lo scioglimento del gruppo realizzò il suo primo album solista, contenente molti brani che non erano stati pubblicati negli ultimi album dei Beatles, All Things Must Pass; in aggiunta al lavoro solista collaborò anche con Ringo Starr, Eric Clapton, Jeff Lynne e Tom Petty.

Harrison conobbe la cultura e la musica indiana nella seconda metà degli anni sessanta e ne divenne profondo estimatore; introdusse notevoli sonorità di origine indiana sia nei Beatles, sia nel lavoro solista. Assieme al musicista indiano Ravi Shankar organizzò, nell’agosto 1971, il celebre The Concert for Bangladesh, primo concerto benefico nella storia della musica, in cui parteciparono anche Starr, Clapton, Shankar e Bob Dylan; in tale occasione si stava per realizzare una reunion dei Fab Four, ma John Lennon declinò l’invito poiché non si voleva la partecipazione della moglie Yoko Ono, mentre Paul McCartney rifiutò a causa della presenza di Allen Klein fra gli organizzatori.

Dal 15 marzo 2004 il suo nome figura nella Rock’n’Roll Hall of Fame.

29 Novembre 2017 Tutto è relativo, anche la soddisfazione sessuale

Tutto è relativo, anche la soddisfazione sessuale

Siete soddisfatti della vostra vita sessuale? Probabilmente sì, soprattutto se pensate di farlo più spesso dei vostri amici. Il curioso risultato di una ricerca americana.

 Fare sesso è senza dubbio un’attività molto piacevole, ma la soddisfazione è ancora maggiore se pensiamo di farlo più spesso rispetto ad amici e conoscenti. E’ la singolare conclusione di una ricerca condotta da Tim Wadsworth, sociologo presso la University of Colorado Boulder, che tra il 1993 e il 2006 ha analizzato i questionari compilati da 15.386 individui in occasione della General Social Survey, uno studio demografico condotto ogni anno su un campione della popolazione statunitense. Lo studio è stato pubblicato sull’ultimo numero di Social Indicators Research.

Di più (degli altri) è meglio. In generale i partecipanti al sondaggio hanno dichiarato che il sesso li rende felici e il livello di soddisfazione è maggiore di oltre il 50% per i soggetti che hanno una vita sessuale attiva e regolare. Ma la felicità tra le lenzuola risulta condizionata dal paragone con quella degli amici: chi fa sesso due-tre volte al mese ma è convinto che i suoi amici lo facciano molto più spesso, ha una probabilità più bassa del 14% di riportare nel censimento alti livelli di soddisfazione.
Insomma, per essere felici non sembra importante fare tanto sesso, ma farne di più rispetto agli altri. Secondo i ricercatori la spiegazione di questo comportamento è diversa per uomini e donne: mentre per i maschi fare più sesso rispetto agli amici è una dimostrazione di forza e virilità, per le femmine il sentirsi desiderate favorirebbe l’autostima e la sensazione di sicurezza.