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13 Marzo 2018 La ragazza che mangia saponette

La ragazza che mangia saponette

Molti ricordano da bambini l’odore del detersivo sul cardigan della propria madre e sulle lenzuola, a pochi però verrebbe in mente di volerlo mangiare!

Questo è esattamente quello che è successo a Tempestt Handerson, una giovane 22enne proveniente dalla Florida, quando ha immerso le dita nel detersivo e lo ha leccato via per la prima volta: “La polvere sulla mia lingua aveva un sapore così dolce, ma allo stesso tempo salato, mi sentivo così bene” – dichiara la giovane studentessa di infiermeristica.

Tempestt sa molto bene che quella roba non è commestibile e che è dannosa per la sua salute, ma l’ama così tanto da non poterne fare più a meno. Dal quel giorno si sveglia la mattina con una tale voglia di detersivo da ignorare qualsiasi etichetta di avvertimento. Inizialmente si limitava a leccare il bagnoschiuma sulla sua pelle durante la doccia, poi è passata a veri bocconcini di saponetta. La ragazza afferma che mangiando il sapone si sente molto più pulita, rispetto a quando si lava normalmente ed è arrivata a consumarne ben cinque panetti alla settimana Finalmente però, dopo aver trascorso sei mesi assecondando la sua brama di detersivo, si è resa conto dei pericoli che correva e ha deciso di chiedere un parere medico.

Le è stata diagnosticata una malattia chiamata PICA, una rara malattia che spinge chi ne è affetto a mangiare sostanze non commestibili e non nutritive come sabbia, metallo o gesso. Si pensa che la causa di questa malattia sia una carenza di minerali, ma nel caso di Tempestt, sarebbe dovuta allo stress. La ragazza è stata lasciata dal fidanzato prima del college e per lei è stato un duro colpo. A prescindere dalle cause è importante per Tempestt porvi rimedio prima che l’ingestione di queste sostanze tossiche le provochi danni irreparabili alla salute.

I medici del reparto di terapia intensiva cognitivo-comportamentale, per incoraggiarla a guarire da questo brutto vizio, le hanno consigliato di pensare positivo quando sente il bisogno di mangiare sapone e di uscire per lunghe passeggiate evitando luoghi dove è presente il sapone tentatore, come bagni e lavanderie. In casa invece ha preso precauzione, ora infatti usa il sapone liquido che, fortunatamente, non le piace! Grazie a questi accorgimenti, Tempestt è ormai “pulita” dal 2018 e si augura di non cedere più alla tentazione di mangiare sapone, anche se sa che l’aspetta ancora un lungo percorso di recupero.

13 Marzo 2018 Plastica per sembrare un manga

Plastica per sembrare un manga

Viviamo ormai in un mondo in cui la chirurgia plastica e i ritocchi sono diventati la norma e non più l’eccezione.

Ma chi non si meraviglierebbe nell’incontrare una giovane donna Singaporiana del tutto uguale alle ragazze che si vedono nei manga? Stiamo parlando di Jacqueline Koh, una donna di 32 anni che negli ultimi 2 anni ha subito 10 operazioni di chirurgia plastica per assomigliare sempre più ad un fumetto giapponese.

Per raggiungere l’obiettivo sono stati necessari 136 mila dollari e svariate ore in sala operatoria per ricostruire e modificare naso, bocca, zigomi, mento, seno e occhi. Tutto è cominciato con un trattamento di Vaser Lipo, una particolare operazione simile alla liposuzione. In quel caso, l’esperienza fu traumatica, il medico face un lavoro poco professionale e Koh, finì per ingrassare invece di dimagrire. Nonostante questo la donna non si è fatta scoraggiare ed è tornata più convinta che mai da un altro chirurgo, sottoponendosi ad un processo di rinvigorimento della pelle e del viso.

A seguire le altre operazioni che hanno interessato gran parte del suo corpo, la più complessa delle quali, probabilmente è stata quella per ridefinire la forma del viso. La ragazza, oltre all’aspetto da perenne cosplay, dichiara di averlo fatto anche per potersi sentire più bella e nega di aver in programma altre operazioni per il momento.

Per quanto riguarda la reazione delle altre persone, Koh, ci svela che moltissime donne le hanno sul suo blog personale per chiedere consigli e informazioni riguardanti il suo chirurgo personale. Quasi nessuno secondo lei avrebbe avuto da ridire sul suo nuovo aspetto.

13 Marzo 2018 Luciano Ligabue, buon compleanno

Luciano Ligabue, buon compleanno

Auguri a Luciano Ligabue che oggi compie 58 anni

Luciano Riccardo Ligabue, conosciuto semplicemente come Ligabue o Liga (Correggio, 13 marzo 1960), è un cantautore, musicista, scrittore, sceneggiatore e regista italiano.

È uno tra gli artisti italiani di maggior successo ed ha ricevuto due Targhe Tenco, un Premio Tenco e un Premio Le parole della musica. Ha detenuto inoltre il record europeo di spettatori paganti per un concerto di un singolo artista, superato nel 2017 da Vasco Rossi.

Ha vinto negli oltre trenta anni di carriera più di sessanta premi per ciò che concerne la sua attività musicale, cinque premi per quanto riguarda l’attività di scrittore e infine dieci onorificenze per la sua attività cinematografica.

Corre l’anno 1987 quando Pierangelo Bertoli decide di pubblicare nel suo album “Sogni di rock and roll”, una canzone scritta da Ligabue. Nel luglio dello stesso anno Luciano ottiene con il gruppo la vittoria al concorso “Terremoto rock”. Questi due traguardi consentono al cantante emiliano e agli Orazero di incidere un 45 giri (ormai praticamente introvabile), contenente le canzoni “Anime in plexiglass” e “Bar Mario”. Il 1988 si chiude con la partecipazione fra i finalisti del “Primo Concorso Nazionale per Gruppi di Base” grazie al quale un’altra canzone, “El Gringo”, viene pubblicata sulla compilation del concorso.

Nel 1989 Ligabue, separatosi dagli “Orazero”, si unisce con i “ClanDestino” e con questi entra per la prima volta in uno studio di registrazione per realizzare un album. Venti giorni di registrazioni e nel mese di maggio del 1990 nasce il primo LP, intitolato semplicemente “Ligabue”. Con il pezzo forte dell’album, “Balliamo sul mondo”, vince il premio più importante della sua fin qui breve carriera, il “Festivalbar Giovani”. Dopo questa esperienza, parte con una serie di oltre 250 concerti in tutta Italia.

Durante questo periodo compone le canzoni per i due album successivi: “Lambrusco, coltelli, rose & popcorn” e “Sopravvissuti e sopravviventi”. I due dischi consentono al cantante di mettere in luce le sue qualità a 360 gradi, anche se pubblico e critica ancora faticano a riconoscerlo come un rocker di primo piano del panorama musicale.

Siamo alla fine del 1994: Ligabue pubblica il suo quarto album, trainato dal singolo “A che ora è la fine del mondo”. Venduto a prezzo speciale, riscuote molto meno successo dei precedenti, ma non si tratta ancora della grande consacrazione. E’ famoso ma non popolare, ha un grosso seguito ma non ha ancora sfondato nel senso pieno del termine.

Abbandona i “ClanDestino” e cambia la formazione della band. Prepara dunque l’album “Buon compleanno, Elvis”, che segna il suo definitivo successo. Basta dare un’occhiata alle cifre per confermare queste affermazioni: oltre un milione di dischi venduti, oltre 70 settimane di permanenza nella classifica degli album più venduti ed il premio Tenco per la miglior canzone dell’anno (“Certe notti”). Il tour successivo all’uscita dell’album conferma il successo, con decine di concerti nella penisola, tutti esauriti.

Malgrado il successo ottenuto, i panni del semplice cantante gli vanno stretti. All’uscita dell’album si affianca anche l’uscita del suo primo libro, “Fuori e dentro il borgo”, ritratto del sottobosco bolognese con le sue storie e i suoi straordinari personaggi. Il libro, com’era prevedibile, è un successo; non solo di pubblico ma anche di critica.

Queste gratificazioni parrebbero ricondurre “il Liga” sulla via della musica, invece decide di rimettersi nuovamente in discussione, scegliendo di scrivere la sceneggiatura di un film la cui trama riprende alcune delle vicende raccontate nel suo libro. Nasce così “Radio Freccia” (1998, con Stefano Accorsi e Francesco Guccini), presentato per la prima volta a Settembre al Festival del Cinema di Venezia dove, iscritto fuori concorso, raccoglie numerosi consensi. Il film ottiene in totale tre Nastri d’Argento (Miglior regista esordiente, miglior colonna sonora, miglior canzone) e due David di Donatello (Miglior regista esordiente e miglior colonna sonora), oltre che a rastrellare miliardi di lire al botteghino.

A quella del film si accompagna anche l’uscita della colonna sonora, contenente alcuni classici degli anni ’70 e musiche composte appositamente da lui per la pellicola. Uno di questi brani, “Ho perso le parole”, consente a Ligabue di vincere il Premio Italiano della Musica nella categoria “Miglior canzone del 1998”.

Il lavoro di Ligabue non è solo quello del cantautore. La vena del rocker c’è da sempre e i grandi, constinui e frequenti concerti lo dimostrano. Dopo il doppio live “Su e giù da un palco”, i grandi concerti diventano enormi. Gli stadi più grossi del paese lo attendono.

Esordisce al cinema come regista con il film “Radiofreccia” (1998) a cui seguirà qualche anno più tardi “Da zero a dieci” (2002).

Il nuovo lavoro discografico “Miss Mondo” esce il 17 settembre 1999 e conquista subito le vette delle classifiche di vendita. Il primo singolo estratto è “Una vita da mediano”, il cui testo contiene una dedica (con citazione) al calciatore Gabriele Oriali. Il 22 ottobre parte il “MissMondoTour”, una serie concerti (diventati quasi 40 dai 25 previsti inizialmente per la forte richiesta da parte del pubblico) con i quali il rocker di Correggio porta il suo disco in giro per i Palasport di tutta Italia.

Nel 2002 è la volta dell’ennesimo successo con il disco “Fuori come va?”, seguito dal tour, e da un DVD.

Nel 2004 scrive un nuovo libro, un romanzo: La neve se ne frega.

Dopo tre anni lontano dagli studi di registrazione, nel mese di settembre 2005 esce l’attesissimo “Nome e cognome”, preceduto da un concerto evento (Campovolo di Reggio Emilia, 10 settembre 2005), durante il quale Ligabue si alterna su quattro palchi diversi, uno principale, uno per un’ebisizione acustica solista, uno per una performance in coppia con il violinista Mauro Pagani e uno per esibirsi con la ex band dei “ClanDestino”.

Dopo il successo del singolo “Gli ostacoli del cuore” (2006), scritto per Elisa e con lei interpretato, nel 2007 annuncia l’uscita del suo primo greatest hits, diviso in due momenti: “Ligabue primo tempo” (novembre 2007), che contiene brani del periodo 1990-1995, e “Ligabue secondo tempo” (maggio 2008), che contiene brani dal 1997 al 2007.

Nel 2010 torna con un nuovo disco di inediti dal titolo “Arrivederci, mostro!” e torna anche al cinema con un film-documentario dal titolo “Niente paura – come siamo, come eravamo e le canzoni di Luciano Ligabue”; la pellicola è diretta da Piergiorgio Gay e racconta la storia recente d’Italia attraverso le canzoni e i contributi del Liga, assieme alle testimonianze di altri personaggi. Il nuovo album di inediti esce alla fine di novembre del 2013 e si intitola “Mondovisione”.

Concluso il toru a marzo 2011 e dopo un nuovo Ligabue Day il 23 marzo 2011, Ligabue ha deciso di esibirsi in un unico concerto nel resto dell’anno tornando all’Aeroporto di Reggio Emilia il 16 luglio, sei anni dopo la prima volta. Il nuovo concerto è stato chiamato Campovolo 2.0.
In questa occasione, l’area del concerto è stata predisposta per un numero di spettatori limitato a 110.000, per evitare problemi tecnici e per agevolare l’afflusso e il deflusso del pubblico. In questo caso è stato allestito un solo palco, lungo 80 metri e dotato di 600 m² di schermi giganti. Erano disponibili inoltre: un’area dove montare le tende per la notte, un enorme parcheggio e uno spazio allestito appositamente per i fan: il LigaVillage. Dal concerto verrà tratto un disco, Campovolo 2.011, che verrà pubblicato il 22 novembre 2011, e un film in 3d, in programmazione nelle sale dal 7 dicembre dello stesso anno.

La settimana successiva al concerto Campovolo 2.0 ben 14 album incisi da Ligabue sono entrati nella Classifica FIMI Album, cinque dei quali tra i primi 15 posti (record per la discografia italiana)[senza fonte]. Nel frattempo, nella classifica DVD, ai primi 10 posti si posizionano 3 suoi DVD.

Il 21 novembre è uscito in tutte le radio Ora e allora, singolo che ha anticipato l’uscita dell’album live Campovolo 2.011, pubblicato il 22 novembre sia nei negozi tradizionali (in versione 3 CD) e digital store e il 6 dicembre in versione 4 LP. Il CD debutta direttamente al primo posto della classifica FIMI e contiene tre inediti (M’abituerò, Sotto bombardamento e Ora e allora, tutti estratti come singoli), i primi due dei quali suonati anche a Campovolo.

A giugno del 2012 Ligabue decide di aderire insieme a 16 artisti italiani al Concerto per l’Emilia, che si è tenuto a Bologna il 25 giugno allo Stadio Renato Dall’Ara per raccogliere fondi per aiutare le popolazioni colpite dal sisma[31]. Inoltre sarà uno degli organizzatori del mega-concerto benefico Italia Loves Emilia il 22 settembre 2012 al Campovolo di Reggio Emilia, a cui aderiranno molti fra i più importanti artisti italiani.

Nel 2012, nei mesi di maggio e luglio, Ligabue ha tenuto un breve tour, formato da 5 date fra Italia ed Europa: 25 maggio a Londra, 5 luglio a Locarno, 7 luglio a Cividale del Friuli, 17 luglio a Taormina e il 20 luglio a Napoli. Queste cinque date sono state un’occasione per “ripescare” alcuni brani che non venivano suonati da anni, tra cui: Almeno credo, A.A.A. Qualcuno cercasi, Lo zoo è qui, Miss mondo ’99, Il campo delle lucciole, Nato per me, Hai un momento, Dio?, Freddo cane in questa palude e Angelo della nebbia.

Mondovisione e Giro del Mondo

Nel 2013 Ligabue si esibisce dal vivo in concerto all’Arena di Verona il 16, 17, 19, 20, 22 e 23 settembre, oltre ad annunciare per la fine dell’anno la pubblicazione di un nuovo disco d’inediti e un tour negli stadi per l’anno successivo. Dopo averne annunciato già a luglio la tracklist, il 26 novembre 2013 esce il disco Mondovisione, anticipato dal singolo Il sale della Terra (pubblicato il 5 settembre 2013), a cui segue Tu sei lei, presentato 2 giorni prima del lancio dell’album durante la trasmissione televisiva Che tempo che fa. L’album esordisce alla prima posizione della classifica FIMI, dove vi rimane per 4 settimane consecutive, raggiungendo 7 dischi di platino per le oltre 350.000 copie vendute. Parlando del suo nuovo album, dice:

«Ho sempre scritto canzoni sentimentali, e questa volta è uscito il lato un po’ rabbioso di me. Non sono riuscito a trattenermi, e questo è forse un male, perché si sa: è facile trasmettere rabbia attraverso le canzoni, e in questo momento ce n’è già troppa tra la gente. Volevo infondere coraggio, speranza e autodeterminazione. […] Abbiamo iniziato a lavorarci più di un anno e mezzo fa: come sempre, le canzoni sono state scritte di getto, ma è stato necessario un gran lavoro in studio, fra pizzichi e bocconi, per trovare il suono che stavamo cercando. […] Mi piacerebbe molto che fosse un disco che tenga compagnia, che ci sia ogniqualvolta una persona ne senta il bisogno. Sono sempre stato appassionato di certi libri, di certi film, però credo che la canzone abbia un potere che, fortunatamente, non è decriptabile. Se non fosse così, ogni canzone sarebbe un successo. È molto bello che una cosa pensata da qualcuno possa in qualche modo finire cantata dalle persone più disparate, possa raccontare le loro storie. Per questo mi son sempre piaciute e sempre mi piaceranno. »

Nel frattempo partecipa come ospite d’eccezione al Festival di Sanremo 2014, aprendo la kermesse con la cover di Crêuza de mä in omaggio a Fabrizio De André ed esibendosi durante l’ultima serata con quattro brani del suo repertorio (Certe notti, Il giorno di dolore che uno ha, Il sale della terra e Per sempre).

Il 5 marzo 2014 Ligabue annuncia il Mondovisione Tour, diviso in due fasi, il Mondovisione Tour – Piccole città 2014 e il Mondovisione Tour – stadi 2014.

Il 27 marzo la tournée parte da Correggio. Accogliendo l’invito ricevuto da parte del Comune di Reggio Emilia, compone 3 brani strumentali (Edison, Di passaggio e Sotto il cielo di Reggio) ispirati e dedicati al nuovo Palazzo dei Musei, progettato dall’architetto Italo Rota, che fungono da accompagnamento ai visitatori, ai quali è dedicata un’apposita sezione, come “installazione acustica”. Dopo Mondovisione Tour – Piccole città 2014, il 30 maggio parte il Mondovisione Tour Stadi 2014 che farà registrare il tutto esaurito sin dalle prime tappe a Roma, a Milano e a Catania. Durante l’estate, inoltre, inizia a circolare la notizia di una possibile collaborazione con Francesco De Gregori per una canzone da inserire nel nuovo album del cantautore di pezzi vecchi ricantati chiamato Vivavoce, in uscita in autunno.

La notizia viene confermata a inizio settembre quando, in uno speciale sul cantante di Correggio trasmesso su Rai Uno appare anche De Gregori con cui viene cantata Alice del cantante romano.

Dopo un breve tour in alcuni club e teatri in America, Australia ed Estremo Oriente tra il 2014 ed il 2015, l’11 marzo 2015 Ligabue annuncia l’uscita di un nuovo album live intitolato Giro del mondo contenente quattro inediti, tra cui C’è sempre una canzone e A modo tuo, scritte dallo stesso e interpretate rispettivamente da Luca Carboni e Elisa, completamente riarrangiati. L’album è uscito il 14 aprile ed è a testimonianza del Mondovisione Tour.

Il 22 agosto 2015, accogliendo l’invito del maestro concertatore Phil Manzanera, partecipa al concerto finale de La Notte della Taranta, a Melpignano, dove esegue, davanti ad oltre 200.000 spettatori[senza fonte], due brani della tradizione salentina (Ndo ndo ndo e Beddha ci dormi) e due brani del suo repertorio riarrangiati per l’occasione (Il muro del suono e Certe notti). L’esibizione è accompagnata dai musicisti dell’orchestra popolare e dagli altri ospiti internazionali: Paul Simonon (storico bassista dei Clash), Tony Allen, Raul Rodriguez e Anna Phoebe, oltre che dallo stesso Manzanera, nonché da Federico Poggipollini e Luciano Luisi.

Campovolo 2015 e Liga Rock Park

Il 6 maggio 2015 Ligabue annuncia alla stampa il suo ritorno live al Campovolo di Reggio Emilia in occasione del venticinquesimo anno di carriera, nonché del ventesimo anniversario dalla pubblicazione di Buon compleanno Elvis, l’album della definitiva consacrazione.

Il 19 settembre 2015, allestito un palco di 700 m2 e un mega-schermo di 780 m2, Ligabue si esibisce davanti a 147.211 spettatori[senza fonte] in un concerto di oltre tre ore e mezza, eseguendo integralmente Ligabue del 1990 con i ClanDestino e Buon compleanno Elvis con La Banda, oltre ad alcuni dei successi tratti da Mondovisione e Giro del mondoaccompagnato da il Gruppo composto da Luciano Luisi, Federico Poggipollini, Nicolò Bossini, Michael Urbano e Davide Pezzin. L’incasso del concerto, oltre 7 milioni di euro, è record italiano assoluto.[senza fonte]

Il 22 settembre 2015 Ligabue è uno degli ospiti del concerto evento Rimmel 2015 di Francesco De Gregori all’Arena di Verona, in cui duetta con il cantautore romano e con altri ospiti, fra cui Giuliano Sangiorgi ed Elisa.

Per il 2016 Ligabue annuncia un concerto il 24 settembre (a cui si aggiungerà una seconda data il 25) presso il Parco di Monza. L’evento, denominato Liga Rock Park, intende portare l’esperienza di Campovolo nel parco del comune brianzolo, in occasione dei venticinque anni di una delle sue canzoni più amate, Urlando contro il cielo[40]. Proprio durante il Liga Rock Park viene registrato uno speciale, poi in onda su FOX e FOXLife, che racchiude una parte del concerto svoltosi a Monza, durante il quale vengono suonati dal vivo quattro inediti dal successivo album in studio, ossia G come giungla, La vita facile, Dottoressa e Ho fatto in tempo ad avere un futuro.

Made in Italy

Il 2 settembre e l’11 novembre 2016 escono i singoli G come giungla e Made in Italy, che anticipano il nuovo concept album Made in Italy in uscita il 18 novembre.

Viene successivamente realizzato un documentario riguardante il concepimento, la creazione, l’arrangiamento e la registrazione del disco. Verrà poi mandato in onda su FOX e FOXLife nella stessa serata della messa in onda del concerto-evento Liga Rock Park.

Il 6 ottobre 2016 vengono annunciate le prime date del tour che Ligabue terrà nel 2017, successivamente incrementate. Il tour, che avrà luogo nei palasport, sarebbe dovuto partire dalla data zero di Jesolo il 1º febbraio, ma a causa di un edema alle corde vocali che ha colpito il cantante, l’inizio è stato rinviato al 14 febbraio ad Acireale. Il 14 marzo, tuttavia, durante il concerto al Mediolanum Forum di Assago, il cantante avverte nuovamente un problema alle corde vocali, interrompendo più volte il concerto. Da successive visite mediche emerge che Ligabue soffre di un polipo intracordale alla corda vocale sinistra, ed è quindi obbligato a subire un’operazione chirurgica e un periodo di riposo di alcuni mesi. Le rimanenti tappe del tour sono rinviate a settembre, ottobre e novembre.

Durante il periodo di riposo dirige il suo terzo film, Made in Italy, ispirato all’omonimo disco uscito nel 2016 le cui riprese sono iniziate il 12 giugno e sono durate sette settimane, terminate il 29 luglio 2017, con protagonisti Stefano Accorsi e Kasia Smutniak; ed è stato rilasciato nei cinema il 25 gennaio 2018.

Il 4 settembre 2017 riparte definitivamente il Made in Italy tour 2017.

Nel maggio 2018 inizierà i lavori per il nuovo album, probabilmente in uscita nel 2019.

8 Marzo 2018 Che cos’è la Giornata internazionale della donna e perché è importante

Che cos’è la Giornata internazionale della donna e perché è importante

Arriva da una tradizione cominciata agli inizi del Novecento che ha a che fare con il socialismo, tra le altre cose, e ricorda i diritti conquistati dalle donne e quelli da ottenere

La Giornata Internazionale della donna (conosciuta comunemente anche come “festa della donna”) non si è sempre festeggiata l’8 marzo: la prima giornata della donna fu organizzata dal Partito socialista americano il 28 febbraio del 1909 e fu una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Oggi la Giornata Internazionale della donna si celebra in tutto il mondo, con differenze tra paese e paese: per esempio, in Italia per la festa della donna si regalano le mimose.

La Giornata Internazionale della donna è stata istituita per ricordare i diritti e le conquiste sociali ottenuti nel corso degli ultimi decenni dalle donne. Oggi anche Google ricorda la festa della donna, sostituendo il suo classico logo con un doodle che mostra dodici brevi storie illustrate da altrettante disegnatrici e grafiche di diversi paesi: sono Philippa Rice, Saffa Khan, Karabo Poppy Moletsane, Laerte, Kaveri Gopalakrishnan, Chihiro Takeuchi, Tnlaya Dunn, Tillie Walden, Estelí Meza, Anna Haifisch, Francesca Sanna e Isuri. Ognuna racconta in modo diverso le donne nelle società e nelle culture in cui vivono, le loro aspirazioni e la possibilità o meno di realizzarle, le cose che sono cambiate nella loro condizione e le cose che sono ancora da cambiare.

In occasione della Giornata internazionale della donna, in Italia e in più di 70 paesi del mondo, è stato organizzato un grande sciopero delle donne per protestare contro le forme di disuguaglianza tra uomini e donne. È organizzato da diversi movimenti femministi e, in Italia, da Non Una Di Meno. È uno sciopero femminista, sociale e politico, e non solo uno sciopero dal lavoro classicamente inteso: un’astensione da ogni attività anche di cura, formale o informale, gratuita o retribuita e sarà uno sciopero dal consumo e dai ruoli imposti dagli stereotipi di genere. Sul sito di Non Una di Meno si spiega che l’obiettivo principale della mobilitazione è il contrasto alla violenza maschile e a tutte le forme di violenza di genere.

La prima Festa della donna

Dopo la manifestazione del 1909 negli Stati Uniti, alla Seconda Conferenza internazionale delle donne, organizzata nel 1910 a Copenaghen, si discusse di istituire una festa ufficiale, senza però stabilire una data precisa. L’anno successivo, il 19 marzo, venne festeggiata da oltre un milione di donne in Svizzera, in Danimarca, negli allora Impero austroungarico e Impero tedesco.

La prima Giornata internazionale della donna ad essere festeggiata un 8 marzo fu quella del 1914, forse perché quell’anno era una domenica. Tre anni dopo ci fu un’altra manifestazione, sempre avvenuta l’8 marzo, nella quale le donne della capitale dell’Impero russo, San Pietroburgo, protestarono per chiedere la fine della guerra. Quattro giorni dopo lo zar abdicò – l’Impero attraversava da tempo una profondissima crisi – e il governo provvisorio concesse alle donne il diritto di voto: quella delle donne di San Pietroburgo fu una delle prime e più importanti manifestazioni di quella che oggi viene chiamata Rivoluzione di febbraio (perché, per il calendario giuliano all’epoca in vigore in Russia, avvenne il 23 febbraio). Dopo la rivoluzione bolscevica, nel 1922 Vladimir Lenin istituì l’8 marzo come festività ufficiale.

La Festa della donna e l’URSS

Fino agli anni Settanta la Festa della donna si festeggiò quasi esclusivamente nei paesi dell’Unione Sovietica e in Cina. Il 1975 fu dichiarato “Anno internazionale delle donne”, e le Nazioni Unite invitarono tutti i paesi membri a celebrare la ricorrenza dell’8 marzo. Due anni dopo, con una risoluzione ufficiale, l’ONU istituzionalizzò la festività.

Leggende metropolitane

Negli anni si sono diffuse leggende e storie infondate sulla nascita della Festa della donna. Una delle più comuni sostiene che venne istituita per ricordare un incendio che uccise centinaia di operaie di una fabbrica di camicie a New York l’8 marzo 1908. Quest’incendio non avvenne mai, in realtà: ce ne fu uno il 25 marzo del 1911 nel quale morirono 140 persone, soprattutto donne immigrate italiane e dell’Europa dell’Est, ma non fu davvero all’origine della festività, anche se l’episodio divenne uno dei simboli della campagna in favore dei diritti delle operaie. Allo stesso modo, non è vero – come sostiene un’altra versione – che la Giornata internazionale della donna viene celebrata per ricordare la dura repressione di una manifestazione sindacale di operaie tessili organizzata sempre a New York nel 1857.

Perché l’8 marzo si regalano le mimose?

In moltissimi paesi è tradizioni regalare fiori alle donne l’8 marzo ma la relazione tra i fiori di mimosa e la Festa della donna c’è solo in Italia. Nel nostro paese la Giornata internazionale della donna cominciò a essere celebrata anche dopo la Seconda guerra mondiale su iniziativa del Partito Comunista Italiano e dell’Unione delle Donne in Italia (UDI). Secondo i racconti dell’epoca, inizialmente si voleva usare come fiore simbolo della festa la violetta, un fiore con una lunga tradizione nella sinistra europea: uno dei sostenitori di questa idea era il vice-segretario del Partito Comunista Luigi Longo. Alcune dirigenti del Partito Comunista però si opposero: la violetta era un fiore costoso e difficile da trovare. L’Italia era appena uscita dalla guerra e molti si trovavano in condizioni economiche precarie e avrebbero avuto molte difficoltà a procurarsi le violette. Tra loro c’era Teresa Mattei, una ex partigiana che negli anni successivi avrebbe continuato a battersi per i diritti delle donne. Di lei è diventato leggendariouno scambio che ebbe con un deputato liberale a proposito della parità tra uomini e donne all’interno della magistratura: «Signorina, ma lei lo sa che in certi giorni del mese le donne non ragionano?», chiese il deputato. E lei rispose: «Ci sono uomini che non ragionano tutti i giorni del mese».

Mattei, insieme a Rita Montagna e Teresa Noce, propose di adottare un fiore molto più economico, che fiorisse alla fine dell’inverno e che fosse facile da trovare nei campi: da qui nacque l’idea della mimosa. Anni dopo, in un’intervista Mattei disse: «La mimosa era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. Mi ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente». Anche se la festa della donna non divenne una ricorrenza popolare fino agli anni Settanta, la tradizione della mimosa ebbe successo e si mantiene ancora oggi. Come disse Mattei, morta nel 2013 a 92 anni: «Quando nel giorno della festa della donna vedo le ragazze con un mazzolino di mimosa penso che tutto il nostro impegno non è stato vano».

8 Marzo 2018 La catanese Dora Musumeci, prima pianista jazz d’Italia

La catanese Dora Musumeci, prima pianista jazz d’Italia

Oggi, 8 marzo giorno scelto per la festa internazionale della donna, vogliamo farvi conoscere un talento nostrano: la catanese Dora Musumeci, la prima pianista jazz d’Italia.

Dora Musumeci nacque a Catania nel 1934. Il padre Salvatore Musumeci era violinista presso il Teatro Massimo Vincenzo Bellini. Vero talento, Giulia Isidora, questo il suo nome di battesimo, cominciò a studiare musica a cinque anni, divenendo ben presto una bambina- prodigio; a dieci faceva parte di vari gruppi musicali nei quali si esibiva da professionista. A quindici abbandonò la scuola per partire per il suo primo tour internazionale per Tripoli. Da quel momento si diede tutta alla musica.

A 18 anni si diplomò in pianoforte classico col massimo dei voti e la lode, presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, scegliendo il nome di Dora Musumeci

Dopo il diploma, Dora abbandonò la musica classica, rapita dalle melodie coinvolgenti del jazz, inventato in America dal siciliano Dominic James La Rocca, detto Nick.

Nel ’47 per Dora iniziò la sua consacrazione, sancita da un articolo monografico su di lei pubblicato su Musica Jazz.  La sua fama superava i confini dell’Isola. L’artista collaborò con i grandi della musica, soprattutto jazz, come Dizzy Gillespie e Lionel Hampton. Formò la sua prima band, il cui bassista e cantante era Roby Matano (in seguito componente de “I Campioni”) e incise le sue prime canzoni, che la condussero in tour in Spagna, Francia, Portogallo, Germania, Belgio e Svizzera.

Nel nel 1956, a Torino, Dora pubblicò l’album “La regina dello swing” che le fece vincere nello stesso anno il primo premio al Festival del Jazz di Modena. Veniva spesso ospitata in trasmissioni televisive e radiofoniche, e continuò a pubblicare dischi per varie case discografiche; dal vivo inoltre eseguiva spesso arrangiamenti jazz di canzoni di musica leggera. Formò un quartetto a suo nome a cui appartenevano “fair” Little Cickets, Tonino Ferrelli e Roberto Petrin.

Negli anni Sessanta, Dora Musumeci arrivò anche al Piper, il noto club musicale di Roma, portando quindi il jazz nella casa consacrata alla beat; partecipò a numerose trasmissioni radio e tv , ebbe parte attiva nel mondo del cinema, registrando alcuni brani per colonne sonore assieme a importanti  compositori, tra cui il maestro Ennio Morricone, Romano Mussolini Giovanni Tommaso. In questi anni tanti sono stati i concerti e i festival a cui Dora partecipò, arrivando a conoscere e a lavorare con alcuni dei direttori d’orchestra come Scherchen, Urbini, Somogyi, Fistoulari, Gillespie, Cannonball Weismann, Garcia Asencio. La catanese si dedicò inoltre alla realizzazione di musiche per spettacoli radiofonici o teatrali, come nel caso de “L’aria del continente” di Nino Martoglio, adattamento di Turi Ferro. La musicista incise fino al 1961.

Con questo successo, Dora Musumeci girò molte volte l’Europa. Negli anni Settanta abbandonò definitivamente il jazz per dedicarsi alla musica classica, suo grande amore, soprattutto a quella di Debussy, Bach, Rachmaninoff. Compose musiche per spettacoli radiofonici, tra cui nel 1972 “La scuola dei buffoni” di Michel de Ghelderode, per la regia di Romano Bernardi.

Divenne insegnante di pianoforte al Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria dove insegnò fino alla fine della sua vita, avvenuta nel 2004 in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Catania, nei pressi del Corso Italia, dopo un lungo periodo di coma.

Nel 1994 venne nominata Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica, come eccellenza italiana nel mondo. 

La discografia di Dora Musumeci

Ecco alcuni dei suoi successi:

33 giri

  • 1956: La regina dello swing (Cetra LPA 66, 25 cm)
  • 1961: 24 motivi al pianoforte (Vik, KLVP 91; pubblicato come Dora Musumeci e il suo Trio)
  • 1970: Modern piano music (Tank STG 7037).
  • 1967: Un anno di successi (Bluebell Records BB RD 100; Dora Musumeci esegue Winchester Cathedral)
  • 1988: Italian Jazz graffiti volum3 1 (Musica Jazz 2mjp 1064; album antologico allegato al numero 8-9 del 1988 della rivista Musica Jazz; Dora Musumeci esegue un brano strumentale registrato dal vivo a Torino il 3 novembre 1954)

EP

  • 1955: Caminito / Somebody Loves Me / Yesterdays / Kiss Tango (Cetra, EP 0531; con Armando Fragna e Beppe Mojetta; la Musumeci esegue Somebody Loves Me e Kiss Me, mentre l’orchestra Fragna esegue Kiss Tango e l’orchestra Mojetta esegue Caminito)
  • 1957: Ehi tu/Blues in cornice / La cicoria /Lullaby of Broadway (Philips, PE 431 025)
  • 1959: Chimere / Mentre il tempo passa / Io partirò / All Right, Ok, You Win (Consorti, MLE 10003)

78 giri

  • 1954: Vorrei sapere perché / O cangaceiro /Jamaican rumba / That’s My Desire (Cetra DD 10308)

45 giri

  • 1959: Ehi tu / Lullaby of Broadway (Philips, 363 428 PF)
  • 1960: Sono stanco / Dall’alba al tramonto (Cetra, SP 30763; con Giacomo Rondinella)
  • 1961: Qualcuno ha chiesto di me / Caffè e camomilla (RCA Italiana, PM 3036).

Guarda i video con le sue esibizioni e dei suoi brani più famosi: https://youtu.be/8reKtN3MX7k; 

https://youtu.be/O4VNzC-P2rs; https://youtu.be/3rw24EQNvKE.

Vedi anche: http://catania.italiani.it/latin-swing-al-cortile-platamone-conosciamo-gli-hjo-jazz-orchestra/

7 Marzo 2018 Vi dichiaro marito e cuscino (video Youtube)

Vi dichiaro marito e cuscino (video Youtube)

Il vero amore, che si cerca affannosamente per trascorrere serenamente il resto della propria vita, può nascondersi ai nostri occhi assumendo diverse forme

La storia che stiamo per raccontarvi narra proprio una di queste ricerche conclusasi con un matrimonio a dir poco insolito. Lee Jin-gyu, un coreano con la fissa per i manga, si è recentemente sposato con un dakimakura: un grosso cuscino raffigurante su un lato Fate Testarossa, sua eroina preferita, personaggio dei manga giapponesi.

Lee, 28enne dai gusti discutibili, ha letteralmente perso la testa per questa “donna” immaginaria e, da quando ha pronunciato il fatidico sì, trascorre con lei tutto il suo tempo libero. “E’ completamente ossessionato da questo cuscino – ha raccontato ai giornalisti un amico del giovane sposo – e lo porta sempre con sé. Non se ne separa neppure quando va al parco o al luna park. Pensate, quando deve pranzare fuori casa la porta con sé e ordina da mangiare anche per lei”.

L’insolito matrimonio di Lee non è tuttavia l’unico caso di nozze anomale. In Giappone, non molti mesi fa, un appassionato di videogiochi ha sposato quella che considerata la sua fidanzata virtuale, Nene Anegasaki, uno dei personaggi principali del gioco Love Plus per Nintendo DS.

7 Marzo 2018 la doccia che ti caccia via dopo 4 minuti

la doccia che ti caccia via dopo 4 minuti

Un’artista ha inventato una doccia che ti caccia via dopo 4 minuti, per risparmiare acqua.

Le risorse del nostro pianeta non sono illimitate, eppure viviamo ogni giorno come se tutto ciò che abbiamo non avesse fine, sfruttando l’ambiente senza curarci del fatto che questo possa portare in futuro ad altre cose ben più negative.

Sono sempre più gli artisti, gli imprenditori o i semplici cittadini che decidono di impegnarsi nella tutela dell’ambiente, una di questi è sicuramente Elisabeth Buecher, francese che vive a Londra, la quale si occupa di installazioni, mescolando tecnologie moderne e tecniche tradizionali.

E’ stata proprio Elisabeth ad inventare una geniale doccia dal nome “My shower is a green warrior” (la mia doccia è un guerriero verde) che ha lo scopo di sensibilizzare contro lo spreco di acqua. Il funzionamento è tanto semplice quanto efficace: dopo 4 minuti di erogazione di acqua, la doccia costringe chi si sta lavando a scappare letteralmente.

La tenda è infatti realizzata con degli aculei che dopo il tempo prestabilito si gonfiano sempre più, fino ad occupare tutto lo spazio disponibile. Queste tende per ora non sono in vendita ma solamente in esposizione.

7 Marzo 2018 I film che raccontano la Sicilia

I film che raccontano la Sicilia

La Sicilia, oltre che essere fucina di talenti della scrittura, protagonista di grandi pagine di letteratura, è stata designata sul grande schermo come location e sfondo di molte pellicole cinematografiche, che ne hanno ritratto le varie caratteristiche.

Vi proponiamo i 10 grandi film che raccontano la Sicilia.

  1. La terra trema (1948): diretto da Luchino Visconti,  Ispirato da “I Malavoglia” di Giovanni Verga. Fu girato ad Acitrezza, terra dei Ciclopi e dei Faraglioni, con attori non professionisti.
  2. I cavalieri dalle maschere nere (1948): diretto da Pino Mercanti, ispirandosi al romanzo“I Beati Paoli “di Luigi Natoli.
  3. Stromboli (Terra di Dio) del 1950, diretto da  Roberto Rossellini. La pellicola divenne un classico del Neorealismo italiano. Venne girato a Stromboli vide il coinvolgimento di molti dei veri abitanti dell’isola.
  4. Il Gattopardo (1963) – Tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e diretto da Luchino Visconti.
  5. Sedotta e abbandonata (1964) – Diretto da Pietro Germi, è il secondo film della trilogia iniziata con “Divorzio all’italiana” e propone un’analisi impietosa della Sicilia degli anni ’60.
  6. La ragazza con la pistola (1968) diretto da Mario Monicelli, con la straordinaria interpretazione di Monioca Vitti e Carlo Giuffrè.
  7. Nuovo Cinema Paradiso (1988) – Scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, ache nel 1990 conquistò l’Oscar per il miglior film straniero. Parlando di Tornatore, è impossibile non citare Malena, girato a Siracusa nel 200o e anche Baarìa, girato nel 2009.
  8. Il postino (1994): di Massimo Troisi, trae ispirazione dal romanzo del cileno “Antonio Skàrmeta Il postino” di Neruda. Parte del film è stato girato anche a Salina, nelle isole Eolie, e in particolare a Pollara di Salina, scelta per le riprese dei paesaggi naturali.
  9. I cento passi (2000): diretto da Marco Tullio Giordana, racconta la vita e l’omicidio di Peppino Impastato, impegnato nella lotta alla mafia.
  10. Terraferma (2011): diretto da Emanuele Crialese, è stato girato a Linosa ed affronta il tema dell’immigrazione clandestina.
5 Marzo 2018 La polizia indiana che spara polpette al chili

La polizia indiana che spara polpette al chili

La polizia indiana è stata dotata di fionde e polpette al chili da usare nelle manifestazioni.

Una delle maggiori sfide per ogni corpo di polizia è la gestione delle manifestazioni: in questi casi bisogna avere molto sangue freddo per evitare che le cose degenerino.

La polizia indiana ha avuto un’idea rivoluzionaria e ha pensato di munirsi di fionde e polpette al chili da utilizzare nel corso delle manifestazioni. Sembrerebbe, infatti, che queste armi curiose siano più efficaci di cannoni ad acqua e gas lacrimogeni.

Già da diverso tempo gli agenti del distretto di Hisar, nello stato indiano di Haryana, si stanno esercitando per usare al meglio le fionde e lanciare con la massima precisione le palline di chili in modo da poter colpire solo chi veramente costituisce un pericolo.

L’ispettore generale della polizia del distretto, finito al centro delle polemiche qualche tempo fa per il ferimento di alcuni manifestanti, ha dichiarato: “E’ un passo molto positivo, un’arma civilizzata ad un costo ragionevole, molto meglio dei proiettili di gomma, che possono causare lesioni gravi”.