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17 Gennaio 2020 La cannabis a tavola. Da biscotti all’olio: è boom

La cannabis a tavola. Da biscotti all’olio: è boom

Ieri è scattato il via libera al cannabis a tavola.Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto del Ministero della Salute ha fissato i limiti massimi del principio attivo (Thc) negli alimenti derivati dalla canapa, mediante la quale è possibile produrre farina, biscotti, pasta, pane, birra, taralli, tofu, ricotta, una bevanda vegana e olio.

“Finalmente”, esulta la Coldiretti, sottolineando che in 5 anni i terreni coltivati a cannabis sono aumentati già di circa dieci volte.

 

 

6 Ottobre 2017 Esistono cibi che non hanno scadenza?

Esistono cibi che non hanno scadenza?

Una delle cose a cui dobbiamo fare maggiormente attenzione quando acquistiamo un alimento è la data di scadenza, ovvero la data dopo la quale non possiamo più mangiare l’alimento per evitare problemi che potrebbero derivarne. Le date di scadenza sono molto diverse tra loro: ci sono alimenti che durano pochi giorni, come i formaggi freschi, e alimenti la cui data di scadenza (o, più correttamente, termine minimo di conservazione) è due anni, ma che in realtà potrebbero durare molto di più.

Si, perché la data di scadenza, per essere indicata dall’azienda che produce l’alimento, deve essere anche verificata: se prendiamo, per esempio, l’azienda che fa la pasta, deve dichiarare due anni perché sa che quel prodotto, conservato per due anni, mantiene le sue caratteristiche. Ovviamente, non può saperlo per 50 anni e quindi non si trova una scadenza che ha una data tra 50 anni, ma la questione è più legale che scientifica; questo significa che potrebbero esistere degli alimenti che, addirittura, non hanno scadenza, e teoricamente potrebbero essere consumati all’infinito!

 In linea di massima, ciò che fa scadere gli alimenti sono le proliferazioni batteriche, che oltre a far crescere microrganismi pericolosi per la salute causano anche un’alterazione dei componenti dell’alimento, creandone di pericolosi come l’istamina, con cui si può finire all’ospedale. Questo significa che se riusciamo a controllare la proliferazione, teoricamente l’alimento potrebbe conservarsi anche per sempre, o almeno fin quando il suo contenitore non viene danneggiato e c’è la possibilità di ingresso dei microrganismi esterni.
Uno degli esempi di questi alimenti sono le scatolette di tonno: il tonno, infatti, viene inscatolato quando non è ancora stato cotto quindi, una volta sigillato, viene cotto che è già all’interno della scatola. Così si uccidono tutti i batteri che si trovano all’interno, ma altri batteri non hanno la possibilità di entrare, e di crescere, perché a quel punto la scatoletta è già sigillata, per cui non c’è più alcun rischio. Questo vale in generale per tutti gli alimenti in scatola, ma anche sotto vuoto: il caso simile è di una torta che ha 106 anni trovata in Antartide, dove il freddo ha impedito la crescita batterica per cui la torta era ancora commestibile quando è stata ritrovata, alcune settimane fa, dagli esploratori.
Ma l’alimento ancora commestibile ritrovato addirittura nelle tombe dei faraoni è il miele: una soluzione che contiene così tanto zucchero da intrappolare i batteri e impedirgli di moltiplicarsi può durare non anni, ma addirittura secoli, e infatti gli archeologi hanno trovato del miele che ha più di 2000 anni che, per le caratteristiche interne, è perfettamente commestibile. Certo, non tutti hanno il coraggio di assaggiarlo, ma nel complesso è un risultato davvero incredibile!