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8 Marzo 2018 La catanese Dora Musumeci, prima pianista jazz d’Italia

La catanese Dora Musumeci, prima pianista jazz d’Italia

Oggi, 8 marzo giorno scelto per la festa internazionale della donna, vogliamo farvi conoscere un talento nostrano: la catanese Dora Musumeci, la prima pianista jazz d’Italia.

Dora Musumeci nacque a Catania nel 1934. Il padre Salvatore Musumeci era violinista presso il Teatro Massimo Vincenzo Bellini. Vero talento, Giulia Isidora, questo il suo nome di battesimo, cominciò a studiare musica a cinque anni, divenendo ben presto una bambina- prodigio; a dieci faceva parte di vari gruppi musicali nei quali si esibiva da professionista. A quindici abbandonò la scuola per partire per il suo primo tour internazionale per Tripoli. Da quel momento si diede tutta alla musica.

A 18 anni si diplomò in pianoforte classico col massimo dei voti e la lode, presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, scegliendo il nome di Dora Musumeci

Dopo il diploma, Dora abbandonò la musica classica, rapita dalle melodie coinvolgenti del jazz, inventato in America dal siciliano Dominic James La Rocca, detto Nick.

Nel ’47 per Dora iniziò la sua consacrazione, sancita da un articolo monografico su di lei pubblicato su Musica Jazz.  La sua fama superava i confini dell’Isola. L’artista collaborò con i grandi della musica, soprattutto jazz, come Dizzy Gillespie e Lionel Hampton. Formò la sua prima band, il cui bassista e cantante era Roby Matano (in seguito componente de “I Campioni”) e incise le sue prime canzoni, che la condussero in tour in Spagna, Francia, Portogallo, Germania, Belgio e Svizzera.

Nel nel 1956, a Torino, Dora pubblicò l’album “La regina dello swing” che le fece vincere nello stesso anno il primo premio al Festival del Jazz di Modena. Veniva spesso ospitata in trasmissioni televisive e radiofoniche, e continuò a pubblicare dischi per varie case discografiche; dal vivo inoltre eseguiva spesso arrangiamenti jazz di canzoni di musica leggera. Formò un quartetto a suo nome a cui appartenevano “fair” Little Cickets, Tonino Ferrelli e Roberto Petrin.

Negli anni Sessanta, Dora Musumeci arrivò anche al Piper, il noto club musicale di Roma, portando quindi il jazz nella casa consacrata alla beat; partecipò a numerose trasmissioni radio e tv , ebbe parte attiva nel mondo del cinema, registrando alcuni brani per colonne sonore assieme a importanti  compositori, tra cui il maestro Ennio Morricone, Romano Mussolini Giovanni Tommaso. In questi anni tanti sono stati i concerti e i festival a cui Dora partecipò, arrivando a conoscere e a lavorare con alcuni dei direttori d’orchestra come Scherchen, Urbini, Somogyi, Fistoulari, Gillespie, Cannonball Weismann, Garcia Asencio. La catanese si dedicò inoltre alla realizzazione di musiche per spettacoli radiofonici o teatrali, come nel caso de “L’aria del continente” di Nino Martoglio, adattamento di Turi Ferro. La musicista incise fino al 1961.

Con questo successo, Dora Musumeci girò molte volte l’Europa. Negli anni Settanta abbandonò definitivamente il jazz per dedicarsi alla musica classica, suo grande amore, soprattutto a quella di Debussy, Bach, Rachmaninoff. Compose musiche per spettacoli radiofonici, tra cui nel 1972 “La scuola dei buffoni” di Michel de Ghelderode, per la regia di Romano Bernardi.

Divenne insegnante di pianoforte al Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria dove insegnò fino alla fine della sua vita, avvenuta nel 2004 in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Catania, nei pressi del Corso Italia, dopo un lungo periodo di coma.

Nel 1994 venne nominata Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica, come eccellenza italiana nel mondo. 

La discografia di Dora Musumeci

Ecco alcuni dei suoi successi:

33 giri

  • 1956: La regina dello swing (Cetra LPA 66, 25 cm)
  • 1961: 24 motivi al pianoforte (Vik, KLVP 91; pubblicato come Dora Musumeci e il suo Trio)
  • 1970: Modern piano music (Tank STG 7037).
  • 1967: Un anno di successi (Bluebell Records BB RD 100; Dora Musumeci esegue Winchester Cathedral)
  • 1988: Italian Jazz graffiti volum3 1 (Musica Jazz 2mjp 1064; album antologico allegato al numero 8-9 del 1988 della rivista Musica Jazz; Dora Musumeci esegue un brano strumentale registrato dal vivo a Torino il 3 novembre 1954)

EP

  • 1955: Caminito / Somebody Loves Me / Yesterdays / Kiss Tango (Cetra, EP 0531; con Armando Fragna e Beppe Mojetta; la Musumeci esegue Somebody Loves Me e Kiss Me, mentre l’orchestra Fragna esegue Kiss Tango e l’orchestra Mojetta esegue Caminito)
  • 1957: Ehi tu/Blues in cornice / La cicoria /Lullaby of Broadway (Philips, PE 431 025)
  • 1959: Chimere / Mentre il tempo passa / Io partirò / All Right, Ok, You Win (Consorti, MLE 10003)

78 giri

  • 1954: Vorrei sapere perché / O cangaceiro /Jamaican rumba / That’s My Desire (Cetra DD 10308)

45 giri

  • 1959: Ehi tu / Lullaby of Broadway (Philips, 363 428 PF)
  • 1960: Sono stanco / Dall’alba al tramonto (Cetra, SP 30763; con Giacomo Rondinella)
  • 1961: Qualcuno ha chiesto di me / Caffè e camomilla (RCA Italiana, PM 3036).

Guarda i video con le sue esibizioni e dei suoi brani più famosi: https://youtu.be/8reKtN3MX7k; 

https://youtu.be/O4VNzC-P2rs; https://youtu.be/3rw24EQNvKE.

Vedi anche: http://catania.italiani.it/latin-swing-al-cortile-platamone-conosciamo-gli-hjo-jazz-orchestra/

Catania,Capodanno 2018 in piazza: musica e coreografie in volo

Tutto pronto per il Capodanno 2018 a Catania, dove si brinderà in piazza Duomo e in piazza Università con il tradizionale spettacolo di fine anno. 

Programma

Piazza Università dalle 22.30
Si accendono in successione le finestre del primo e del secondo piano di Palazzo Centrale alle quali si mostrano man mano i personaggi dei brani più famosi delle opere di Bellini fino a comporre un coloratissimo mosaico fatto di luci, di sgargianti costumi di scena, di arie indimenticabili: Quando verrai quel dì, Son Vergine vezzosa, Ecco signor la Sposa, Dolente immagine.

Improvvisamente il suono di una banda trionfale riempie la piazza, si vedono musicisti in grande uniforme sfilare innanzi a una carrozza nera trainata da due cavalli bianchi, che riporta “il Cigno” nella sua Catania.
Quattro altissime dame, eleganti nei neri costumi tempestati di stelle luminose, seguono la carrozza: sono le muse di Bellini.

Il corteo si ferma al centro della piazza; la banda suona mentre in rapida successione tutte le cantanti e i cantanti lasciano le finestre che man mano si spengono. Il corteo riprende il suo cammino, il pubblico segue mentre la musica proveniente da piazza del Duomo annuncia la seconda parte dello spettacolo.

Piazza Duomo dalle 23.00
La facciata di Palazzo degli Elefanti è vestita di grandi immagini che raccontano vita e opere di Bellini, dai primi passi nel mondo della musica ai più grandi successi internazionali. All’interno delle immagini, assistiamo a mirabolanti coreografie in volo, sospese a un invisibile cavo d’acciaio che attraversa la piazza a 15 mt. di altezza, su cui acrobati e macchine sceniche si alternato davanti allo sguardo incantato degli spettatori.

Vediamo un giovane Bellini suonare al pianoforte i brani delle sue prime composizioni, mentre nelle immagini scorrono gli amanti di “Adelson e Salvini” e di “Capuleti e Montecchi”. Un veliero dalle vele bianche attraversa lo spazio, seguito dalla figura de “Il Pirata” L’Amina protagonista de “La Sonnambula” cammina nel vuoto. Ai balconi di Palazzo degli Elefanti, otto sacerdotesse raccolgono vischio in grandi cesti (“Norma”) mentre sospesa al cavo la “Casta Diva” danza nell’aria. Proiezioni sulle pareti e sulle finestre di Palazzo degli Elefanti: c’è un ricevimento e Bellini passa da una finestra all’altra, salutando persone.

Bellini danza tra una donna e l’altra che appaiono nelle proiezioni in tutte le finestre del Palazzo. Al Theatre des Italiens si rivela il grande successo de “I Puritani”: sulla facciata del Palazzo si materializzano grandi immagini di donne che sventolano i fazzoletti e uomini che fanno volare i cappelli. Mentre sul Palazzo assistiamo all’ambientazione della storia di Arturo ed Elvira, al centro della piazza, sospeso tra un palco mobile e il cavo che attraversa il cielo, ha inizio un passo a due coreografico degli innamorati.

Celebrati i successi e gli amori, su un palco a ridosso del Palazzo, Bellini è a letto, morente, sogna e rivede le sue opere. Intorno a lui le sue amate e le sue muse mentre risuonano i brani delle opere più famose. È allora che egli si alza sul letto, indicando il cielo dove passa un volo di Angeli, con al centro un Angelo nero. Gli angeli reali, in volo, circondano l’angelo nero fino a farlo sparire.

Il gran finale dello spettacolo avvolge la piazza e il pubblico presente in una magnifica sincronia tra proiezioni e apparizioni aeree. La chiusura delle coreografie coincide con lo scoccare della mezzanotte, il pubblico assiste ad una simulazione video dei tradizionali fuochi d’artificio e lo speaker lancia il segnale di partenza per un brindisi generale a un prossimo anno che vogliamo denso di promesse.

Piazza Duomo dalle 00.15
L’intera piazza si trasformerà in una discoteca a cielo aperto in cui Fractal777 FMR DJ farà danzare il pubblico al ritmo di un sofisticato mix di brani del sommo Bellini rielaborati e resi “ballabili” con un lavoro di post-produzione.

24 Dicembre 2017 I PRESEPI VIVENTI PIU’ BELLI IN SICILIA

I PRESEPI VIVENTI PIU’ BELLI IN SICILIA

Oggi in occasione delle festività natalizie, vogliamo presentarvi uno dei protagonisti indiscussi fra i simboli di questi giorni: il presepe.

Quella del presepe è una tradizione talmente amata e sentita che esistono diverse versioni di presepe vivente in moltissimi paesi, che ogni anno accolgono veri e propri bagni di folla.  Il presepe vivente è una tradizione cristiana consistente in una rappresentazione – con l’impiego di figuranti umani – della nascita di Gesù e delle vicende collegate.

Nella maggior parte dei casi si tratta di rappresentazioni di antichi mestieri della Sicilia di fine Ottocento e inizi del Novecento, molti dei quali sembrano andare perduti. Anche in Sicilia la tradizione dei presepi viventi è molto viva ed ha una lunga storia con tante piccole e grandi realtà che ogni anno organizzano delle vere e proprie rappresentazioni teatrali.  Quel che aggiunge un particolare fascino ai presepi viventi in Sicilia è il particolare contesto in cui vengono allestitiCavegrotte o rovine di antichi edifici si prestano come scenario d’eccezione e di grande fascino per queste rappresentazioni. In molti casi oltre alla rappresentazione della Sacra Famiglia è da ammirare anche il contorno di figuranti, impegnati a dar vita ai mestieri del tempo passato, molto spesso interpretati dagli stessi anziani che svolgono quel determinato mestiere. Ecco allora che la visita al presepe in Sicilia, oltre ad immergerci nell’atmosfera del Natale, ci fa percorrere anche la tradizione dei mestieri dell’Isola.

Ecco i più bei presepi viventi di Sicilia provincia per provincia:

Agrigento

  • Presepe vivente di Montaperto: piccolo borgo dalle antiche radici, situato nella collina agrigentina, diventa in occasione delle festività natalizie; una piccola Betlemme dall’atmosfera incantata che con i suoi colori, profumi e sapori, vi guiderà in un piacevole tuffo nel passato e nella tradizione degli antichi mestieri, fino ad arrivare alla grotta e alla dolce immagine di Gesù Bambino.
  • Presepe vivente di Cammarata:  rappresentato nel suo centro storico, dove le strade si trasformano in uno scorcio di vita quotidiana, che ha come protagonisti contadini, artigiani e animali, che ci fanno rivivere il Natale.
  • Presepe vivente di Caltabellotta
  • Presepe  vivente di Cammarata
  • Presepe vivente di Canicattì     

Caltanissetta

  • Presepe vivente di Sutera; si tiene nei giorni 25, 26, 29, 30 dicembre 2017 e 4, 5, 6, 7 gennaio 2018. Durante il periodo di Natale il quartiere più antico e suggestivo, cioè il Rabato, si trasforma e le strette viuzze, illuminate da suggestive torce e falò, con le case ormai disabitate, fanno da scenario a un presepe molto particolare. Si rinnova così l’evento della nascita di Gesù: le voci di panarari, viddani, pastura, conzapiatta, tessitrici, con la loro fervente attività, fanno rivivere la civiltà contadina dei primi del ’900, mentre le nenie cantate dal gruppo dei Cantori locali allieteranno il percorso.Dal 2005 il presepe vivente di Sutera fa parte del R.E.I. (Registro dell’Eredità Immateriali) della Regione Sicilia nella sezione del Libro dei Saperi.

Catania

  • Presepe vivente di Paternò al quartiere della Gancia un presepe originale, non è una semplice rassegna di antiche arti e mestieri scomparsi, che stupiscono il visitatore relegando la Natività ed il suo messaggio in secondo piano, ma nell’affascinante scenario del borgo medievale della Gancia si ricrea l’atmosfera di quella lontana notte in cui “…il Verbo si fece carne e venne a piantare la sua tenda in mezzo a noi ” con la rappresentazione di scene di vita quotidiana in attesa della nascita del Salvatore del mondo.
    Il Presepe è certamente per molti un grande momento di riflessione e religiosità, ma è anche una grande opportunità culturale. Tutti i personaggi, in costume d’epoca ed a lume di torcia, si muovono lungo il pendio della collina. È un presepe diverso quindi: non si visita, ma si assiste ad una rievocazione storica della vita degli “angioti ”mentre si preparavano ad accogliere il Bambino Gesù.
    La straordinaria suggestività delle immagini fornite dal quartiere, oltre che all’originalità delle scenografie, sempre riproducenti la civiltà contadina di Paternò alla fine del XIX° secolo, la compostezza, il pathos interpretativo, la rievocazione di antichi mestieri, locali ormai in disuso ma che rivivono grazie alla manifestazione, il suono melodioso delle zampogne, la festa contadina, la degustazione di prodotti tipici come la ricotta appena preparata, la marmellata di arance, il pane caldo con dell’ottimo olio locale, i ceci cucinati, l’allegria coinvolgente dei personaggi e altro ancora, rendono il visitatore non un semplice spettatore ma protagonista dell’evento.
  • Presepe di Occhiolà (Grammichele, CT). Nello splendido scenario del Parco Archeologico di Occhiolà a Grammichele, sarà realizzato un Presepe Vivente unico nel suo genere. Occhiolà è il sito dove si trovano le rovine dell’antica città di Grammichele, distrutta da un terribile terremoto nell’anno 1693. In questo scenario suggestivo e pieno di storia si svolge la rievocazione natalizia di Occhiolà. Oltre alle date di apertura programmate è possibile richiedere un’apertura apposita per scuole o gruppi tra l’11 ed il 20 dicembre. Edizione 2017: 26 e 30 dicembre e 6 e 7 gennaio dalle 17 alle 21.
  • Presepe Verghiano: una inedita rappresentazione della Natività dentro la realtà di Giovanni Verga. Nei quartieri del Borgo Cunziria, scenario originario della Cavalleria Rusticana, attori in carne ed ossa mettono in scena episodi e personaggi della Cavalleria Rusticana, Jeli il pastore, l’amante di Gramigna, Storia di una Capinera, Nedda, La Lupa e Mazzarò che fanno da cornice alla grotta del Nascituro Gesù Bambino. Nel luogo, anche la via degli artigiani dove è possibile ammirare i mestieri di una volta e il giardino degli animali.. L’illuminazione rustica corre lungo li spazi scenici, vie, viadotti, e negli interni ed esterni alle abitazioni renderà tutto magico e surreale.
  • Presepe di Castiglione di Sicilia

Enna

  • Presepe vivente di Agira (Enna): Il presepe vivente allestito ad Agira il 24 dicembre è tra i più famosi di Sicilia. Lo scenario è d’eccezione: i resti dell’antico castello. Vi sono tantissimi figuranti e pure gli spettatori vengono coinvolti. L’iniziativa nel piccolo paesino dell’ennese viene organizzata da oltre 20 anni. Punto di forza è la cura dei dettagli e gli artigiani che eseguono realmente i loro mestieri. Dalla prima serata poi la rappresentazione entra nel vivo con la sacra famiglia che entra a Betlemme e trova la mangiatoia e poi ancora l’arrivo dei pastori e dei re Magi. Spesso la manifestazione viene trasmessa live anche tramite il sito Agira.org. Edizione 2017: 24 dicembre, orari da definire.

Messina

  • presepe vivente di Trappitello
  • presepe di Montalbano Elicona
  • Presepe vivente di Terme Vigliatore: sorge all’interno di un uliveto in lieve pendio. Questa ambientazione regala un’emozione unica e particolare, offrendo un ricordo indelebile per chi lo visita per la prima volta e chi lo visita ogni anno. Il Presepe Vivente di Terme Vigliatore non è solo una rappresentazione folkloristica, bensì una scrupolosa riproduzione dei luoghi e costumi della Betlemme durante il periodo della Natività.
    Le caratteristiche e colorate strutture che ci riportano all’antica Betlemme, realizzate dai volontari partecipanti al presepe, sono poste lungo il percorso di visita. Queste strutture, tutte in legno, ospitano le varie botteghe ed abitazioni, il caratteristico mulino ad acqua e la stalla della Natività. I vari personaggi in costume d’epoca medio-orientali, interpretati da volontari, metteranno in scena gli antichi mestieri, realizzando vari prodotti sotto gli occhi dei visitatori. Tra gli antichi mestieri, vengono rappresentati il calzolaio, il fruttivendolo, il decoratore di terracotta, il falegname, il fornaio, il pescatore, il pastore, il maniscalco, l’oste, ecc.; in esposizione anche vecchi strumenti dei mestieri, prodotti artigianali e gastronomico. Tradizionalmente all’interno del Presepe Vivente di Terme Vigliatore è possibile assaggiare vari prodotti, tra i quali pane condito, pane fritto dolce, pane casereccio appena sfornato, ricotta, polpette di pesce, ecc., e portarsi a casa un piccolo souvenir costituito da un pezzo di sapone vegetale realizzato sul posto. Caratteristica ed assolutamente da non perdere è la dimostrazione della produzione della ricotta fresca.
    Oltre gli antichi mestieri e ammirare il suggestivo ambiente, si potranno vedere anche vari animali (papere, galline di varie razze, galli, pecore, capre, cavalli e i caratteristici “bue e asinello”) tutti ben curati sotto le visite periodiche da parte di veterinari.
  • presepe vivente di Castanea delle Furie Da oltre venti anni, i giovani dell ‘Associazione turistico culturale ‘Giovanna d’Arco’ allestiscono nell’antichissimo Casale di Castanea delle Furie, un Presepe vivente, dove è possibile percorrere vicoli e ‘vanedde’ di un ‘Villaggio bethlemmiano’. Attraverso la ricostruzione presepiale, senza cadute di stile di tipo ‘folkloristico’ questa manifestazione, contribuisce a tramandare una intensa religiosità popolare assai consolidata nella nostra Isola, quale il culto e la devozione al Bambino Gesù.
  • Presepe vivente di Forza d’Agrò
  • presepe di Casalvecchio siculo  

Palermo

  • presepe vivente di Gangi, (eletto Borgo più Bello d’Italia 2014). Si tiene nelle giornate del 26, 27, 28 e 29 dicembre 2017 in pieno centro strorico. Scalinate, torri e strette vie si trasformano per l’occasione in un tipico ambiente palestinese, rappresentando la Natività in un modo molto singolare. Più di 100 figuranti propongono la nascita di Gesù Bambino mediante scene legate alla vita sociale della Palestina di quel tempo, scene legate alla presenza militare di Roma imperiale con Erode, la sua corte e i soldati e scene esclusivamente di carattere religioso. Dietro c’è un’approfondito studio storico-antropologico e religioso.
  • presepe vivente di Termini Imerese, si svolge nelle date del 17 e 26 dicembre 2017 e del 6 e 712:59 13/11/2017 gennaio 2018 in piazza Duomo. ad accogliere i visitatori è la riproduzione di un antico portale romano e il percorso si conclude in piazza delle Terme. Attraverso la rappresentazione si potrà tornare indietro nel tempo: un viaggio di quasi due ore, durante il quale si viene attivamente coinvolti. È possibile vedere la reggia del re Erode, il tempio di Gerusalemme, il mercato di Betlemme e l’accampamento dei romani. Il presepe vivente offre la possibilità di riscoprire alcuni tesori dimenticati dell’arte e della storia della città, come la chiesa di San Giacomo, la chiesa Madre, la chiesa dell’Annunciaza, l’imponente scalinata della via Roma e le caratteristiche viuzze del centro storico.

Siracusa

  • presepe di Palazzolo Acreide (Siracusa): Da alcuni anni, nella cittadina montana di Palazzolo Acreide, nei giorni di festa viene realizzato un presepe vivente nel castello medievale. Il quartiere medievale di Palazzolo si trova nella parte periferica del paese ed è caratterizzato da strette stradine in salita che culmina nell’antico castello. Il monumento fino a pochi anni fa era in stato di abbandono. Adesso e nuovamente restaurato e si presta quale suggestiva scenografia per la rappresentazione della natività. Zampognare e musiche natalizie creano la magica atmosfera di festa. A Palazzolo è possibile anche visitare un museo dei presepi ed un museo etnologico con antichi presepi.
  • Presepe di Cavagrande del Cassibile.
  • Presepe vivente a Melilli.

Ragusa

  • presepe vivente di Ispica, accoglie ogni anno migliaia di visitatori, affascinati dalla possibilità di immergersi in un’atmosfera magica e suggestiva. Nella zona archeologica di Cava d’Ispica prendono vita circa cinquanta antichi mestieri. Tra le grotte naturali, un team di attori porta in scena le vicende della quotidianità, narrando la nascita di Gesù bambini. I tornanti della Barriera coprono una distanza di circa 1,5 chiloetri e costituiscono l’ingresso secondario alla città. Dal fondovalle, guardando verso Ispica, si può ammirare lo sperone roccioso sul quale si erge il convento dei Frati Minori: qui, un tempo c’erano abitazioni rupestri e tombe scavate nella roccia. Nella Cava ci sono anche numerosi santuarietti rupestri, una necropoli e ruderi di chiese. L’edizione 2017 del presepe vivente di Ispica si terrà il 17, 25 3 26 dicembre 2017 e il primo e il 6 gennaio del 2018, dalle ore 16.30 alle ore 20.30.
  • presepe di Giarratana
  • Presepe vivente di Monterosso Almo.

Trapani

  • presepe vivente ad Erice
  • presepe vivente di Custonaci (Trapani): viene allestito ogni anno dal lontano 1981. Questo presepe viene allestito nella suggestiva grotta Mangiapane. Oltre alla sacra famiglia viene allestito un vero e proprio borgo con case, stalle, ovili, botteghe e rivivono alcuni tradizionali mestieri siciliani come u curdaru (il cordaro), u sellaru (il conciatore di selle), u firlizzaru (costruttore di sgabelli) ecc. Viene inoltre allestito il tradizionale spettacolo di marionette chiamato “pupi siciliani“. Il presepe di Custonaci, in genere è visitabile da pochi giorni prima di Natale fino all’Epifania. Edizione 2018: 25, 26, 29, 30 dicembre; 5,6,7 gennaio dalle ore 16 alle ore 21
  • presepe vivente di Balata di Baida. Per l’occasione viene sfruttato uno dei primi centri abitati, un piccolo nugolo di case circondato da fichi d’india, sommacchi e uliveti.
  • Presepe vivente di Calatafimi Segesta

Tante le proposte per visitare uno di questi spettacoli che ci faranno rivivere pienamente la Natività di Gesù Cristo!

20 Novembre 2017 Il vulcano Etna visto dallo spazio dalle foto dell’ astronauta italiano Nespoli.

Il vulcano Etna visto dallo spazio dalle foto dell’ astronauta italiano Nespoli.

Gli ultimi scatti dell’ astronauta Nespoli  riguardano il Sud Italia e la Sicilia, proponendo le immagini della costa catanese con il vulcano Etna imbiancato.

La foto propone uno spicchio di Sicilia, con il suo mare , e l’Etna  coperta da un ‘cappello’ bianco. Si distingue anche il pennacchio di fumo che sale dal Cratere Centrale e che il vento trascina verso il mare. Nespoli, da qualche mese, fotografa l’intera penisola italiana,  e condivide il tutto sui suoi profili social, accompagnando ogni post con la scritta “Buongiorno, Italia!”

2 Ottobre 2017 CataniART: Catania e/è i quadri famosi #7

CataniART: Catania e/è i quadri famosi #7

Continua il viaggio nella città di Catania attraverso i fotomontaggi del fotografo Salvo Puccio.

L’opera raffigura un raro momento di ballo ( dipinto di Botero dal titolo “i ballerini” ) al Chioscostro (o Chiostrosco), struttura simbolo della Villa Bellini, a cui da millenni non si riesce a trovare una classificazione che vada bene a tutti.

Il chiosco della musica, con il suo stile moresco, è sito sulla collina sud nato contemporaneamente alla Villa Bellini inaugurata nel 1883.

Nelle giornate domenicali e festive il chiosco ospitava concerti di bande musicali e dell’orchestra sinfonica  del Teatro Vincenzo Bellini.

27 Settembre 2017 La natura dà spettacolo: tempesta di fulmini sulla città di Catania.

La natura dà spettacolo: tempesta di fulmini sulla città di Catania.

Oltre mille fulmini in meno di un’ora. È stata una vera e propria tempesta di fulmini quella che si è scatenata nella tarda serata di ieri a Catania.

Un violento temporale si è abbattuto sulla zona: la pioggia è stata abbondante, secondo l’Arpa sono caduti oltre 60 millimetri di acqua in pochi minuti.

25 Settembre 2017 CataniART: Catania e/è i quadri famosi #6

CataniART: Catania e/è i quadri famosi #6

Continua il viaggio nella città di Catania attraverso i fotomontaggi del fotografo Salvo Puccio.

Nessun attore,il dipinto del francese Manet dal titolo “The tragic actor, è stato rinchiuso in carcere durante la realizzazione di questa opera. Anche se recitava come un cane.

Nel fotomontaggio il Carcere Giudiziario di Catania detto di Piazza Lanza,ubicato nella omonima piazza, edificio dei primi anni del ‘900.

24 Settembre 2017 CataniART: Catania e/è i quadri famosi #5.

CataniART: Catania e/è i quadri famosi #5.

Continua il viaggio nella città di Catania attraverso i fotomontaggi del fotografo Salvo Puccio.

Il fotomontaggio raffigura un uomo disteso (opera pittorica dei P.L. Cristaldi dal titolo L’effetto dell’hashish ) sotto il grosso  Ficus macrophylla albero presente nel Giardino Bellini di Catania.

Testimoni affermando che, durante l’arresto, l’uomo, in totale stato di “spaccamento di ciriveddu”, tipica battuta catanese per dire che hai la testa sballata per effetto di sostanze stupefacenti, abbia detto alla Polizia: “Mbare, ammogghilu n’auttru!! Ammogghilu n’auttru!! che in siciliano significa:amico mio facciamoci un’altra canna!.

23 Settembre 2017 CataniART: Catania e/è i quadri famosi #4.

CataniART: Catania e/è i quadri famosi #4.

Continua il viaggio nella città di Catania attraverso i fotomontaggi del fotografo Salvo Puccio.

L’opera raffigura una suora, dipinto di Antonello da Messina dal titolo “L’ Annunciazione”,  che intima la calma a un monaco benedettino particolarmente focoso, giunto nel convento (con intenzioni pruriginose) grazie a un “leggendario” tunnel sotterraneo che unisce i due Monasteri  della città di Catania.

Il titolo del fotomontaggio: “Ha stari cammu!“ tipica espressione catanese per dire “di stare calmo” o  “tieni a bada i tuoi bollenti spiriti”.