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7 Ottobre 2017 Oggi data astrale anzi palindromica: 7102017 o 7/10/2017

Oggi data astrale anzi palindromica: 7102017 o 7/10/2017

Oggi è segnato come una data palindromica. 
Un palindrome è una parola, un numero o una data che, che leggi allo stesso modo 

“Il palindromo (dal greco antico πάλιν “di nuovo” e δρóμος “percorso”, col significato “che può essere percorso in entrambi i sensi”) è una sequenza di caratteri che, letta al contrario, rimane invariata. Per esempio, in italiano: “i topi non avevano nipoti”. Il concetto è principalmente riferito a parolefrasi e numeri. Secondo una leggenda l’inventore e il primo virtuoso del genere sarebbe stato il poeta greco Sotade, vissuto ad Alessandria d’Egitto nel III secolo.

Esiste anche il “palindromo sillabico”, vale a dire una parola oppure una frase le cui sillabe, se lette al contrario, sono invariate. Per esempio: “le-ta-le”, “Ma-rem-ma”, “Ne-ro-ne””


"Ciò che oggi rende significativo è il fatto che il mese di ottobre (oggi) vede un giorno palindromico dal 2011 al 2020. 
Un altro significato per le date palindromiche è il modo in cui vengono presentati i datelines. 
L'India segue la convenzionale gg / mm / aa (con le sole due cifre dell'anno utilizzato) che rende 
oggi il 7 ottobre un giorno palindromico. 
A differenza dei paesi dell'India come l'America segue una dateline alternativa, mm / dd / yy, che porta l
a loro data palindromica nel mese di luglio. 
Mentre la dateline americana vede ogni anno un mese diverso con una data palindromica, 
la dateline preferita indiana vede ottobre come mese costante con un palindrome".

Curiosità

In enigmistica si tratta di uno schema costituito da un’unica parola o frase e viene sfruttato nei vari giochi con la peculiarità, nel caso degli enigmi in versi, di costituire l’unico esempio di gioco non in parti oltre all’indovinello. L’enigmistica distingue inoltre il concetto di palindromo da quello di bifronte: in quest’ultimo caso la lettura inversa produce ugualmente una parola di senso compiuto, ma diversa da quella originaria. Non sono enigmisticamente validi palindromi costituiti da un aggettivo o da un verboconiugato, quando isolati.

L’enigmista Stefano Bartezzaghi ha riportato, su suggerimento di un lettore, nella sua rubrica quotidiana Lessico e Nuvoleil termine aibofobia un’immaginaria paura dei palindromi. Il prefisso aibo- non ha alcun significato, e la sua funzione, combinato al suffissoide -fobia, è solo quella di rendere palindroma la parola stessa, in modo da poterla leggere indifferentemente dalla prima all’ultima lettera e viceversa. Ovviamente nessuno ha paura dei palindromi e quindi l’aibofobia è una patologia inesistente. Essendo la parola stessa un palindromo, il termine acquista un significato reale in quanto autoreferenziale. Altro esempio, molto simile, è la parola ainamania.