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1 Febbraio 2018 Sesso virtuale sempre più reale

Sesso virtuale sempre più reale

L’ultima frontiera del sesso virtuale è farlo con persone reali… a distanza! Ecco le nuove complicazioni hi-tech per fantasie erotiche.

 Tre aziende della Silicon Valley hanno unito cervelli (e investimenti) per mettere a punto la più sofisticata e complessa versione di sesso a distanza mai concepita fino ad oggi: un tripudio di realtà virtuale, meccanica di precisione e reti ad alta velocità che consentirà incontri bollenti con un grado di realismo senza paragoni e senza abbandonare la solitudine della propria cameretta.

Protagoniste dell’impresa sono RealDoll, Lovense e CamSoda. La prima costruisce bambole in scala 1:1 personalizzabili in ogni dettaglio e misura, la seconda è specializzata nella produzione di sofisticati sex toy che possono collegarsi a Internet, la terza è uno dei più recenti siti di “live cam”.

 

CHE BAMBOLA! RealDoll ha equipaggiato alcuni dei suoi modelli più costosi con parti anatomiche di Lovense che si collegano tramite smartphone ai sex toys in dotazione ai “lavoratori” di CamSoda. Dotato dell’intera suite e di un visore per la realtà virtuale, il visitatore si trova così immerso in un ambiente completo (quasi) di tutto. La connessione in banda larga ci mette infine del suo per trasferire al volo movimenti e sensazioni, (quasi) come in un incontro tra persone in carne e ossa. O almeno questo è ciò che viene promesso.

Pare però dai commenti che l’esperienza sia piuttosto lontana dalla realtà anche per le soluzioni hi-tech al top della gamma di prezzo.

 

L’unica cosa “realmente reale” è il prezzo dei VIRP – Virtual Intercourse with Real People, cioè incontri virtuali con persone reali: una RealDoll full optional costa più di 10.000 euro – e soluzioni più economiche pare siano “drammaticamente deludenti”.

È COSÌ DIFFICILE FARE SESSO (ALLA VECCHIA MANIERA)? Il prossimo passo, annunciato e sbandierato, saranno i robot specializzati nell’intrattenimento per adulti, da noleggiare alla bisogna, in arrivo entro qualche anno. A chi gli chiede se ce n’era proprio bisogno, Daryn Parker, uno dei promotori dell’impresa, risponde senza esitazioni che anche i telefoni cellulari, all’inizio della loro storia, erano visti come un oggetto inutile e riservato a pochi. Sono comunque in molti a ritenere che si tratti di un mercato ricco e in espansione: sembra che il numero di persone, uomini e donne, che preferiscono fare da soli e senza complicazioni sia in costante aumento.